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Sanità locale, botta e risposta di fuoco fra Di Pangrazio e Verrecchia

Fa discutere la situazione sanità nella Marsica. Dopo la sospensione temporanea del Reparto di urologia, che riaprirà, come assicura la Asl, il primo settembre, non si placano gli animi, con la controparti politiche amministrative passate e presenti protagoniste di un botta e risposta al vetriolo.

«La funzionalità e la centralità dell’ospedale di Avezzano vanno inquadrate in relazione all’intero territorio marsicano e ai presidi periferici che qui sono presenti. È un ospedale di cui va assicurata piena efficienza, soprattutto con riguardo all’estensione e alle peculiarità dell’area servita, elementi di cui non si può non tenere conto, tanto più trattandosi di sanità. Apprendo invece che il sindaco pro tempore Gabriele De Angelis, insieme a certi politici improvvisamente riesumati, ‘si ritiene soddisfatto’ dell’assunzione di una unità per il pronto soccorso: le stabilizzazioni e le altre  assunzioni annunciate hanno riguardato invece Sulmona, Castel di Sangro e L’Aquila».

 

È secco l’intervento di Giovanni Di Pangrazio che esprime la preoccupazione della Coalizione e di tanti addetti ai lavori: «Non solo: altro ‘rimedio’ alle difficoltà in cui versa il nostro presidio sarà la stretta sui pagamenti dei codici verdi e bianchi per scoraggiare il ricorso al pronto soccorso – continua Di Pangrazio –  Anche su questo punto vi sarebbe molto da discutere, in particolare sull’organizzazione dei servizi di base, che dovrebbe essere affrontata a monte. Ci siamo battuti in prima linea per Emodinamica, oggi in funzione h 24, per il ripristino di un servizio di neurochirurgia, per il quale avevo avuto garanzia anche di due posti letto, e per la riorganizzazione efficace della sanità nella Marsica. Di questi temi cruciali non si parla neanche più e siamo seriamente preoccupati che anche queste battaglie vengano vanificate a favore di interessi altri. Ricordiamo al primo cittadino pro tempore di Avezzano che gli obblighi di responsabilità sono prima di tutto verso i cittadini avezzanesi e marsicani».

 

«Solo comprendendo il ruolo dell’ospedale di Avezzano nel sistema Marsica si potranno affrontare con raziocinio e serietà i problemi che gravano sul territorio», sottolinea il dottor Francesco Abbate, neurochirurgo, esponente della Coalizione. «Occorre potenziare gli ospedali periferici così che possano farsi carico efficacemente di parte dei casi che oggi si riversano ad Avezzano, dato che molti ‘accessi’ al pronto soccorso avezzanese provengono dai paesi limitrofi. Questo vuol dire avere un servizio Tac negli ospedali di Pescina e Tagliacozzo, un laboratorio analisi efficiente e un sistema emergenza urgenza integrato con Ospedali di secondo livello. Invece, temo vi sia un  progetto ben definito che non si ha il coraggio di esporre nella sua integralità ai cittadini, frutto di una logica distorta, di cui è una chiara testimonianza la chiusura degli  ambulatori di vaccinazione, pure in contrasto con quella che è la legge che obbliga le famiglie agli adempimenti relativi. La continua spoliazione dei reparti, tra cui quello di neurochirurgia, essenziale anche per la Stoke, fa temere che il nuovo ospedale possa essere una  inutile ‘cattedrale’ composta per lo più da uffici amministrativi, non certo utili per salvare vite. Non abbiamo sentito nulla di tutto ciò neanche da certi politici, mai visti in occasione delle criticità che hanno riguardato l’ospedale e oggi improvvisamente in prima fila, sebbene non si capisca con quali intenti, oltre a quello di fare passerella».

 

 

«La campagna elettorale è finita, ma c’è ancora chi specula su disagi che, tra l’altro, ha contribuito ad alimentare con la propria inerzia». Non si fa attendere la risposta di Massimo Verrecchia, capogruppo in consiglio comunale di Avezzano Popolare.

 

Puntuale è giunta alla stampa la risposta a distanza di Verrecchia all’ex sindaco di Avezzano Giovanni Di Pangrazio. «L’ex sindaco di Avezzano sembra accorgersi solo ora che c’è stata una spoliazione della sanità marsicana – accusa Verrecchia – e chiede un’inversione di rotta, quando invece dovrebbe assumersene la responsabilità politica, perché se l’Ospedale è arrivato al collasso è per colpa della poca incisività con cui, per motivi di comune appartenenza politica, si è confrontato con la Regione, quando invece avrebbe potuto sollecitare maggiore attenzione da parte del presidente del Consiglio Regionale. Il sindaco De Angelis ha ottenuto in poche settimane quello che Di Pangrazio non è riuscito a cogliere nei cinque anni più drammatici vissuti dalla nostra sanità: l’assunzione di un nuovo medico al pronto soccorso, reparto che l’ex sindaco ha colpevolmente trascurato, visto che la carenza d’organico non è un problema sorto dopo l’insediamento del nuovo sindaco, ma una emergenza che si trascinava da tempo».

 

«Certo, si tratta di un primo obiettivo, di un punto di partenza per ridiscutere insieme agli altri sindaci l’assetto complessivo e il rilancio della sanità delle aree interne, argomento che sarà oggetto del prossimo comitato ristretto dei sindaci, non di un punto di arrivo, ma da un ex sindaco, che ha avuto 5 anni a disposizione e non pochi giorni, in assenza di risultati, ci saremmo aspettati apprezzamento o quanto meno disponibilità a collaborare, almeno su temi così sensibili, ma la poca responsabilità, il rancore per la mal digerita sconfitta elettorale e la smania di ritagliarsi una visibilità fine a se stessa continuano a esporlo a rovinose cadute di stile, così come quando liquida come ‘riesumati’ parlamentari della Repubblica che, a differenza sua, sono al servizio del territorio».

 

«Ai pochi medici politicizzati, già sonoramente bocciati dagli elettori e questo la dice lunga, non rispondiamo. Un ringraziamento sentito vogliamo rivolgerlo alla stragrande maggioranza di medici e infermieri che, silenziosamente e facendo mille sacrifici, hanno tenuto in piedi l’Ospedale. A loro propongo di dare vita a una Consulta della Sanità, che come quella dei giovani e del sociale che andremo a istituire, possa lavorare al fianco dell’amministrazione, affrontando le problematiche con tempestività e, grazie alla loro conoscenza della realtà sanitaria dall’interno, prevedendole senza aspettare che diventino emergenze».

 

«Il cambiamento di rotta ad Avezzano – conclude Verrecchia – c’è già stato concretamente e sono stati i cittadini a pretenderlo il 26 giugno. Tutto il resto è sterile disfattismo, retaggio di una politica che ha vissuto su annunci puntualmente smentiti dai fatti».

 

 

Fonte: Avezzano Popolare, Coalizione Di Pangrazio

 

Foto di: Info Media News

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