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Sanità Marsica, Ridolfi: “Dalla Asl 1 solo silenzio”

“Le urgenze e le emergenze del nostro territorio ancora tutte irrisolte"

Coronavirus: altri 4 contagi ad Avezzano

“La questione della Sanità territoriale e delle aree interne è seria e non più procrastinabile e noi, da Avezzano, lo abbiamo sempre detto e ribadito, anche con gli atti di un Consiglio comunale straordinario”. È il presidente del Consiglio comunale Fabrizio Ridolfi a riannodare le fila di alcune questioni fondamentali e salvavita per il benessere dei cittadini. “Questioni – dice il presidente – per le quali non vi è più tempo a disposizione, né pazienza: devono essere risolte subito”. Il vertice dell’assise civica torna ad evidenziare l’elenco, rimasto ad oggi immutato, delle gravi carenze sanitarie nella Marsica, denunciate a gran voce nella sala consiliare del Comune nel corso di un consiglio allargato, fortemente voluto dal primo cittadino del capoluogo marsicano, Giovanni Di Pangrazio, al quale prese parte anche l’ex manager della Asl 1, Ferdinando Romano. Nel Reparto di Pediatria, ad esempio, continua ad essere sottodimensionato il numero degli infermieri e mancano gli strumenti per effettuare l’esame dell’emogas ai piccoli pazienti, che comunque viene eseguito nel Reparto di Rianimazione dal personale. “Da un lato, continuiamo a registrare – continua Ridolfi – un eccellente lavoro di squadra e uno spirito di sacrificio indefesso da parte delle risorse umane dell’Ospedale, ma, dall’altro lato, anche una continua sordità alle nostre emergenze ed urgenze da parte della direzione della Asl”.

“A distanza di due mesi e mezzo (il consiglio comunale si era svolto il 14 aprile scorso) spiace constatare che non è cambiato nulla – affonda la presidente della Commissione Sanità del Comune di Avezzano, Alessandra Cerone – l’azienda sanitaria non ha onorato nessuno degli impregni presi in quella sede. Come amministratori e come cittadini, ci sentiamo presi in giro. I servizi sanitari vanno garantiti e noi amministratori ci sentiamo in dovere di alzare la voce se questi servizi presentano gravi carenze”. Era stata la stessa consigliera Cerone a chiedere ai vertici aziendali l’apertura di uno sportello ad Avezzano per la gestione delle numerose richieste di pagamento pervenute dalla Asl per le prestazione sanitarie non disdette dai pazienti. Nel lungo elenco delle carenze evidenziate ci sono anche il potenziamento del personale medico e socio-sanitario, il miglioramento del Centro unico delle prenotazioni (Cup) e la sostituzione delle ambulanze obsolete. “Ad oggi, la Asl non ci ha comunicato nulla rispetto alla risoluzione di una o più carenze ed è mancato anche l’impegno di un maggior dialogo con le amministrazioni del territorio – conclude la consigliera – Inoltre, tutto tace anche per quanto riguarda l’iter della costruzione del nuovo ospedale e il rapporto con la Casa di Cura “Di Lorenzo”, presidio sanitario privato, convenzionato con il pubblico e di grande aiuto nell’offrire servizi sanitari di qualità alla popolazione”.

“Uno dei punti più fragili del nostro nosocomio continua ad essere quello legato alle condizioni di vivibilità, fruibilità e funzionalità del Pronto Soccorso: adesso, con l’estate che avanza e con il caldo che, in alcune ore, è diventato intollerabile per i soggetti più deboli, assisteremo ad un aumento del 20% circa degli accessi, già alti in struttura – aggiunge, infine, il presidente Ridolfi – e il nodo non risolto della scarsità dei posti letto continua ad essere un tasto dolente”. Zero attività anche per la parto-analgesia, che non è mai partita, sempre per il numero insufficiente e non adeguato degli anestesisti. “Il Reparto Maternità di Avezzano – sottolinea con forza Alessandra Cerone – è, per numeri e interventi, il primo della Provincia dell’Aquila, ma l’ultimo per promesse mantenute: dal 1 gennaio al 1 luglio, sono stati già 300 i parti eseguiti, ma il parto indolore continua ad essere il grande assente e l’ecografo richiesto a più riprese non è ancora arrivato. La terapia sub-intensiva, poi, non è mai stata azionata e non si sa se, quando e come partirà. – conclude Cerone – Inoltre, numerosi utenti mi segnalano anche che i locali della Asl che si trovano nei pressi della piscina comunale (ex centro polio, medicina sportiva) sono sprovvisti di aria condizionata: la situazione, con queste ondate di calore, è diventata perciò insostenibile per pazienti e operatori. L’amministrazione auspica un’inversione di rotta decisa e in tempi rapidi per un servizio di particolare rilievo come quello sanitario che deve essere il più possibile efficiente, efficace e rispettoso della dignità dei pazienti”.

Comunicato stampa

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