Il Nucleo interno di valutazione (Niv) del ministero della Salute, tra i suoi ultimi atti, prima del cambio di governo, ha valutato la scorsa settimana positivamente il progetto tecnico del nuovo ospedale di Lanciano, un sogno coltivato da un ventennio, vista l’inadeguatezza del vecchio Renzetti. Manca ora solo il via libera definitivo, per poi procedere alla progettazione definitiva e all’iter del bando di gara e realizzare un intervento interamente con fondi pubblici, archiviata la stagione dei project financing.
Il progetto, per 80 milioni di euro, era stato presentato a fine luglio al Ministero per firmare l’Accordo di programma e avere accesso ai fondi, e l’ok del del Niv prevede però ora un ritocco dei prezzi con un rialzo del 13%, già previsti però nel bilancio regionale.
L’annuncio è arrivato dall’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, in visita sabato scorso all’ospedale Renzetti, al fianco del direttore generale, Thomas Schael.
Dopo anni di dibattito sulla delocalizzazione fuori dal centro storico del nosocomio, alla fine ha prevalso l’opzione della parziale rifacimento dell’attuale struttura, preservando i blocchi di Ginecologia, Radiologia e Pronto Soccorso, oltre che alla palazzina della Neurologia. Il resto sarà abbattuto per far posto al nuovo corpo di fabbrica, con due torri per le degenze, sviluppate su 3 piani, 210 posti letto ordinari e 25 di day hospital.
“È un elemento importante – ha detto Verì – che il Niv ha positivamente valutato, e in modo adeguato, il progetto del nuovo ospedale con la sola osservazione dell’aumento di prezzo del materiale del 13% che sarà inserito nella scheda. Aspettiamo ora la risposta definitiva. Appena arriva il verbale porteremo avanti la progettazione con fondi già pronti, di 100 milioni, oltre all’ aumento del 13 per cento”.
Sarà un intervento interamente pubblico, senza ricorso al project financing, con il privato che si fa carico dell’investimento, per poi guadagnarci con gestione di vari servizi, strada con forza perorata dal centrosinistra di Luciano D’Alfonso, anche per altri ospedali, a cominciare da quello di Chieti, e rimasta ovunque sulla carta.
Il cambio di marcia, in tal senso, ha avuto come passaggio fondamentale, a febbraio scorso, l’approvazione, da parte della giunta regionale di Marco Marsilio, della proposta di accordo di programma per l’edilizia sanitaria in Abruzzo, che prevede la realizzazione dei nuovi ospedali, oltre che quello di Lanciano, di Vasto ed Avezzano, con in aggiunta la nuova centrale operativa del 118, comprensiva di eliporto e hangar, a servizio dell’ospedale dell’Aquila.
Il tutto per un’ investimento complessivo i calcolato in 320 milioni di euro, interamente pubblici, attingendo dalle risorse dell’ ex art. 20 legge 67 del 1988, resi disponibili dal Ministero dell’Economia e delle Finanze, e della delibera Cipe 51 del 2019, con in aggiunta i 2,1 milioni messi a disposizione dalla Regione Emilia-Romagna per l’ospedale dell’Aquila, e 1.9 milioni di fondi Bankitalia.
In base al progetto di massima elaborato dai tecnici interni della Asl provinciale chietina, coordinati da Filippo Manci, direttore dell’unità operativa Asl “Investimenti e patrimonio” e Raffaele Di Gialluca, dello studio Promedia, l’ingresso del nuovo ospedale sarà spostato in via Milano, mentre le emergenze avranno accesso dal lato opposto, sulla circonvallazione.
Priorità nella costruzione avranno le degenze, a cui seguiranno i servizi. Un corpo a sé sarà destinato all’Officina trasfusionale regionale, parte integrante del nuovo Renzetti, che sarà la prima in Italia ad essere progettata e costruita “ex novo”, sulla base dei nuovi standard comunitari di matrice farmaceutica.