“La salute e la riorganizzazione della sanità pubblica sono al centro dell’interesse europeo e nazionale. Nel PNRR c’è la Missione 6 tutta finalizzata ad elevare e modernizzare gli standard della sanità, sono stati indirizzati dal governo ulteriori 20 miliardi del recovery fund da aggiungere ai fondi ordinari”.
Così Stefania Pezzopane Deputata Dem interviene sulla Sanità a L’Aquila rilanciando la necessità di un dibattito pubblico, fuori dalle rese dei conti della destra.
“Ma la nostra città è fuori da questo dibattito, mortificata purtroppo da un avvilente corpo a corpo interno alla destra, tutto giocato su equilibri di potere pescaresi che hanno spinto a rottamare il manager Testa, prima osannato da chi lo ha poi grossolanamente ghigliottinato. Quale sarà ora il destino della sanità aquilana? Il Rettore Alesse ha posto problemi seri, ma nel silenzio delle istituzioni locali che non hanno minimamente colto l’importanza di quell’intervento”.
“È volutamente e totalmente silenziato il dibattito sul piano della riorganizzazione della rete ospedaliera che in realtà punisce l’ospedale dell’Aquila ed alcune rinomate professionalità e relega l’Università e le sue Scuole di specializzazione a marginali. Ma d’altronde a chi interessa veramente la salute dei cittadini? La revoca di Testa è il peggior atto di autoaccusa di Marsilio e di chi in questa città ne è interprete. Il Presidente della regione lo scelse tra i sorrisi compiaciuti della destra cittadine e provinciale, poi lo ha condannato a morte e ne ha scelto un altro, fregandomene del rischio di ricorso e di oneroso risarcimento danni (come già avvenuto con il Direttore della Asl di Pescara Mancini vincitore del ricorso contro la regione a guida Marsilio). E chi ci dice che, alla prima occasione, anche l’attuale manager Ferdinando Romano, fuggito dall’Umberto I di Roma, dopo burrascose dimissioni, non farà la stessa fine di Testa? D’altra parte Marsilio ha la nota caratteristica di scaricare su altri le proprie responsabilità, di fronte al fallimento della sua gestione, aveva bisogno di mostrare che comanda lui ed ha compiuto l’atto di forza, costi quel che costi”, spiega.
“Tutto si è svolto con la compiacenza del sindaco, prima autorità sanitaria, nonché presidente del comitato ristretto dei sindaci, che non ha lesinato la sua presenza in inaugurazioni e non solo accanto all’ex direttore Testa , per poi abbandonarlo al suo destino. Stile usa e getta. Quale è la triste verità che nasconde questa operazione? La programmazione della sanità abruzzese, è ferma al 31 dicembre 2018, ed ha già prodotto disavanzi di milioni di euro. I fondi vengono distribuiti con criteri fortemente discriminanti per L’Aquila, non solo la vicenda clamorosa dell’ospedale COVID, ma sul personale, sugli strumenti tecnologici, e persino sui vaccini, nella fase iniziale si è messa in sofferenza (volutamente?) la Asl dell’Aquila a vantaggio di altri territori”, aggiunge.
“E mentre a L’Aquila su presunte inadempienze, c’è stata la revoca del manager, sulla Asl di Pescara, iperforaggiata di risorse per l’ospedale COVID e non solo, tutto tace, nessuna azione di autotutela della Regione, nessun controllo, nessuna verifica sull’operato del manager, nonostante le vicende giudiziarie che interessano quella Asl lo rendano indispensabile. La Regione semmai, avrebbe dovuto e dovrebbe fare una verifica sulla gestione di tutte le aziende sanitarie. Invece, di fronte a grandi problemi, abbiamo dovuto sopportare il tragicomico valzer delle poltrone tra Testa e l’ex direttore sanitario del Policlinico Umberto Primo. Si è trattato solo di un devastante regolamento di conti tra Marsilio e la sua maggioranza, compiuto proprio mentre con un video della regione si esaltavano i risultati della sanità e delle vaccinazioni anche in Provincia dell’Aquila. Ma sono stati davvero regolati i conti o ancora qualche “Testa” deve cadere? La destra sembra travolta da questa furia distruttiva che cancella i meriti e la qualità delle persone ed i bisogni dei cittadini che invece fanno la fila per le prenotazioni, attendono mesi per una visita, devono andare altrove nei viaggi della speranza, per la mancanza di specialistiche”, sottolinea.
“La città chiede altro, le vendette e le rese dei contri di Marsilio e co hanno stancato. Al di là dell’esibizionismo e della iper ostentazione di potere, sotto il vestito non troviamo niente. E sulla Sanità questo gioco sta costando troppo caro. Basta rese dei conti e sceriffate. Vogliamo discutere e cambiare questo stato di cose e intendiamo lavorare con le forze più sane e le migliori energie, per una programmazione degna di questa città e della storia gloriosa della sanità aquilana”, conclude.