l territorio dell’Alto Sangro si trova di nuovo senza il medico del 118. Infatti, ad oggi, risultano coperti dal personale medico, per l’intero mese di marzo, solo quattro turni, rimanendo, quindi, scoperti ben ventisette turni (e cioè quasi l’intero mese). E ciò, nonostante le rassicurazioni e gli impegni presi nel tempo, puntualmente disattesi. Questa situazione, che perdura da anni, compromette il diritto alla salute di tutti i cittadini e le cittadine, siano essi residenti nei comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e/o turisti e turiste. La carenza di personale sanitario e la conseguente demedicalizzazione dell’ambulanza del 118 implicano, inoltre, il sempre maggiore isolamento delle nostre aree interne. Senza contare che le postazioni del 118, in molti Comuni Montani, rappresentano l’unico presidio sanitario dell’emergenza/urgenza. Quindi, invece di rafforzare la continuità assistenziale ospedale-territorio, secondo un nuovo modello organizzativo del Servizio Sanitario Nazionale finalizzato alla realizzazione di una sanità più vicina alle persone e al superamento delle disuguaglianze, le aree interne continuano a subire una profonda desertificazione di un servizio pubblico fondamentale qual è quello sanitario. Ancora una volta, quindi, cittadine e cittadine, turiste e turisti dell’Alto Sangro si trovano deprivati dei servizi sanitari essenziali, con sentimenti diffusi di sconcerto, rabbia e precarietà, in un territorio che, invece, come spesso evidenziato, proprio per le sue caratteristiche e la sua vocazione, avrebbe bisogno di attenzioni e di una specifica attività di programmazione sanitaria. Tali circostanze perdurano da oltre tre anni, nonostante le denunce pubbliche, le manifestazioni e le raccolte firme finora attivate che hanno visto una straordinaria partecipazione degli abitanti dei Comuni del Parco Nazionale, a dimostrazione che la Sanità Pubblica è un servizio fondamentale e irrinunciabile anche per la crescita sociale ed economica del territorio. Tra l’altro, questa criticità è stata sottoposta, già nel mese di ottobre u.s., all’attenzione della V Commissione Sanità della Regione Abruzzo, che, nel prendere atto della gravità della situazione, aveva interessato anche l’Assessora, Nicoletta Veri’. Nel corso della riunione, inoltre, il Presidente, Paolo Gatti aveva impegnato la stessa Commissione a visitare l’Alto Sangro per verificare concretamente lo stato dei fatti.
Così stando le cose, è necessario procedere adesso, senza ulteriore indugio, a dare seguito all’impegno assunto nel mese di ottobre u.s. dal Presidente della V Commissione Sanità, Paolo Gatti, con la convocazione della riunione della predetta Commissione in Alto Sangro per affrontare in modo definitivo e strutturale le criticità che in questi anni si sono manifestate.
Ricordiamo, infatti, che per trovare una soluzione coerente con i bisogni della nostra collettività è necessario costruire una comunità d’intenti che rimetta al centro il diritto alla salute, attraverso un sistema sanitario pubblico, universale, egualitario e gratuito, a prescindere dal luogo in cui si nasce o si vive. Continueremo, pertanto, la nostra lotta e la nostra mobilitazione a difesa dei diritti dei cittadini e delle cittadine e di tutto il nostro territorio.
Il Segretario CGIL L’Aquila Francesco Marrelli
Comitato Cittadini e Territorio Ponte del Giovenco
Silvano Di Pirro
Comunicato stampa