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Sanità: scontro Pd-manager Asl Romano

Partito democratico: "Siamo pronti ad un qualsiasi confronto dati alla mano"

pezzopane

“Leggiamo sulla stampa la replica del Prof. Romano, direttore generale della ASL Avezzano Sulmona L’Aquila, alle dichiarazioni rese nella conferenza stampa che abbiamo svolto con la nostra candidata Sindaca Stefania Pezzopane. Ringraziamo il Prof. Romano per l’attenzione, ma prima di dare una breve risposta dobbiamo dire che ci aspettavamo che replica, considerazioni, valutazioni, critiche, arrivassero dalla politica, da noi chiamata in causa, vale a dire dal Sindaco Biondi, dal Presidente Marsilio, dall’assessore Nicoletta Verì nonché dagli altri esponenti del centrodestra. A quanto pare preferiscono nascondersi dietro Manager Asl“.

È la replica inviata dal Partito democratico dell’Aquila alle parole del manager della Asl 1, che ha risposto a una conferenza stampa sulla Sanità dei giorni scorsi.

“Infatti la nostra conferenza stampa, di denuncia di una situazione della sanità nella nostra ASL ormai in caduta libera, e soprattutto delle condizioni del San Salvatore, accompagnata alle 5 proposte risolutive della nostra candidata Pezzopane, era tesa ad introdurre nella campagna elettorale, finalmente, i temi veri e nevralgici per il futuro della città e dell’intero comprensorio”.

“Aspettiamo quindi curiosi e fiduciosi la replica dei responsabili politici, che come abbiamo esplicitato, riteniamo essere i veri responsabili dello “sfascio” della nostra ASL – aggiungono nella nota – Per quanto riguarda il Prof. Romano, ribadiamo le nostre critiche. Critichiamo un approccio “ragionieristico”, teso a risparmiare con tagli lineari, rinviando investimenti necessari (vedi la realizzazione del reparto di Medicina Nucleare, il rinvio del montaggio e messa in funzione della nuova risonanza magnetica nucleare), imponendo ritardi e farraginosità nell’acquisto di farmaci e dispositivi necessari, anche i più elementari, assolutamente necessari per l’attività , la più semplice, quotidiana dei reparti ospedalieri e sale operatorie”.

“Critichiamo il risparmio sul personale. Le 250 assunzioni sono state le stabilizzazioni dei precari, avvenute con la legge Madia e con le misure Covid. Sono come i cannoni di Mussolini, che passavano da una caserma all’altra. Non è arrivato altro personale, necessario come l’aria per respirare. Basterebbe ricordare la vergogna della chiusura del reparto di cardiologia nel mese di aprile per mancanza di personale. Cardiologia! Dei concorsi sbandierati, ancora non vi è traccia alcuna in gazzetta ufficiale. Ricordiamo che per l’unico concorso per direttore di ortopedia, conclusosi lo scorso mese, ci sono voluti quasi 5 anni. La mancanza di personale, drammatica, non l’abbiamo denunciata solo noi. Anzi arriviamo per ultimi, se è vero che nelle ultime settimane le OOSS hanno addirittura minacciato il ricorso all’autorità giudiziaria”, spiegano dal Pd.

“Ci chiediamo come si faccia a gloriarsi della riapertura del delta 6, quello medico, dopo 13 anni, i cui ultimi ritardi sono stati legati, per oltre un anno, al mancato investimento, sempre per risparmiare, sulla centrale elettrica dell’edificio e spogliatoi – sottolineano ancora – La verità è che con il suo intervento il Direttore Generale copre le gravi responsabilità del centrodestra regionale ed aquilano sia sulla gestione finanziaria del COVID che , cosa ancora più grave, dei criteri di assegnazione delle risorse del fondo regionale sanitario e dei fondi per l’edilizia sanitaria ex art 20, che vedono la nostra ASL fortemente penalizzata. Cosa che il Direttore e l’intero management ben sanno e timidamente lamentano a Pescara”.

“Volendo siamo pronti ad un qualsiasi confronto, anche pubblico, dati alla mano – conclude la nota – Ma in ogni caso rimettiamo il giudizio sulla situazione della nostra sanità alle cittadine e cittadini, agli operatori, medici, infermieri, personale ausiliario ed amministrativo. Loro sanno, loro vivono sulla loro pelle quotidianamente le difficoltà, costretti tra l’altro al silenzio, visto che nella nostra ASL c’è la famosa circolare che impedisce ai dipendenti di rilasciare dichiarazioni sullo stato dell’ azienda. Circolare che ha portato alcuni direttori di unità essere deferiti al consiglio di disciplina. Come a Mosca, non si può dire che ogni giorno tirare avanti è, per molti, una guerra”.

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