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Sanità: un altro mese nero nell’Alto Sangro

Per il mese di maggio il 118 avrà un infermiere e un autista, ancora senza medico

La primavera non ha portato alcuna buona notizia nell’Alto Sangro. Infatti, persiste lo stato emergenziale sul fronte dell’assistenza sanitaria: nel mese di maggio, il servizio medico del 118 sarà garantito esclusivamente da un infermiere e da un autista dell’autoambulanza e privato completamente del medico.

Eppure, il Sistema di emergenza 118, sulla carta, dovrebbe essere una struttura ad elevata complessità gestionale del Sistema Sanitario Nazionale, con un organico costituito da medici, infermieri e soccorritori, in postazioni che dovrebbero essere distribuite strategicamente per garantire interventi equi ed omogenei su tutto il territorio regionale. Ma ciò, per l’appunto, resta solo sulla carta. Infatti, si protrae ormai da troppo tempo la carenza di personale medico dedicato al servizio del 118 in Alto Sangro, quando, invece, tale sistema dovrebbe essere potenziato per garantire un intervento certo, pronto ed efficace in caso di emergenza/urgenza per tutte le persone che ne abbiano necessità. E ciò vale soprattutto in considerazione della morfologia del territorio che accentua la distanza tra i presidi ospedalieri muniti dei servizi di pronto soccorso. Invece, come constatato in passato, anche per il mese corrente, le aree interne continuano a subire una profonda ed ingiusta desertificazione del servizio sanitario pubblico e, nello specifico, di quello dell’emergenza/urgenza. Ciò mette a rischio il diritto alla salute di tutti i cittadini e le cittadine, siano essi residenti nei comuni del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise e/o turisti e turiste. Infatti, non dimentichiamoci che l’Alto Sangro è anche caratterizzato da una massiccia affluenza turistica, soprattutto in determinati periodi dell’anno, come l’estate, ormai alle porte. Come già denunciato in passato, le cittadine e i cittadini, anche turiste e turisti, dell’Alto Sangro si trovano deprivati dei servizi sanitari essenziali, con una grave precarietà di vita, quando, invece, il Sistema Sanitario, come già anticipato, dovrebbe garantire interventi equi ed omogenei su tutto il territorio regionale, attraverso una riprogrammazione seria, concreta ed efficace di tutti i servizi sanitari e, in particolare, di quello dell’emergenza/urgenza, anche nelle aree interne.

Stanti i fatti, non possiamo, quindi, rimanere a guardare, ma dobbiamo mobilitarci per contrastare il sempre maggiore regresso che affligge le nostre aree interne, per trovare una soluzione coerente con i bisogni della collettività che rimetta al centro il diritto alla salute e la certezza delle cure, attraverso un sistema sanitario pubblico, universale, egualitario e gratuito, a prescindere dal luogo in cui si nasce o si vive, senza discriminazioni di alcun genere. Vi aspettiamo, perciò, tutti e tutte, domenica 11 maggio p.v., alle ore 11.00, presso la Piazza Sant’Antonio, a Pescasseroli (AQ), per dare un segnale chiaro su quale direzione prendere per cambiare lo stato dei fatti e per superare le attuali disuguaglianze sociali

Il Segretario CGIL L’Aquila

Francesco Marrelli

Comitato Cittadini e Territorio Ponte del Giovenco

Silvano Di Pirro

Osservatorio Sanità Alto Sangro

Erminio Colantoni

Comunicato stampa

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