La Asl Lanciano Vasto Chieti ha investito un milione di euro sul Distretto di Villa Santa Maria tra fondi del Pnrr, acquisto del nuovo telecomandato per radiologia tradizionale e fondi propri per l’efficientamento energetico.
Lo ha ufficializzato il direttore generale dell’Azienda sanitaria, Thomas Schael, nel corso dell’incontro con il sindaco, Giuseppe Finamore, e altri rappresentanti dei Comuni vicini, durante il quale è stato indicato marzo come mese di svolta: partiranno i lavori per la Casa di Comunità ed entrerà in funzione la Centrale Operativa Territoriale a Casoli, lo snodo per la presa in carico e la gestione dei bisogni socio-sanitari.
Si tratta di interventi fondamentali per l’assistenza territoriale, che comporterà una riallocazione temporanea delle attività, senza che questo comporti disagi per gli utenti, visto che il Distretto di Villa dispone di ampi spazi. Nel corso dell’incontro è stato fatto il punto anche sulla specialistica ambulatoriale nel Medio Sangro, con le ore attribuite e attive: cardiologia, diabetologia, endocrinologia, neurologia, psicologia, oculistica, ortopedia, otorino e urologia a Villa, mentre non sono state attribuite per assenza di domande dei professionisti quelle di dermatologia, ginecologia, neurologia e psichiatria, che vengono erogate al Pta di Atessa insieme alla Neuropsichiatria infantile. Con la Casa della salute mobile, già operativa nell’Alto Vastese, che nelle prossime settimane raggiungerà anche il comuni del Medio Sangro, sarà possibile portare nei territori prestazioni erogate gratuitamente e senza prenotazione: il truck approderà in questi territori a partire dalla metà di febbraio, ad Archi e Perano, per proseguire, poi, a marzo, partendo da Montebello, Montelapiano e Pennadomo.
“Le aree interne sono oggetto di attenzione costante da parte di questa Direzione – ha tenuto a precisare Schael ai Sindaci – che ne ha ben presenti i problemi e il rischio di desertificazione, che da parte nostra vogliamo arginare e contrastare. Proprio per questo investiamo risorse sull’infermiere di comunità che diventa centrale nella nuova organizzazione”.