La Santa Croce, ex concessionaria ed indicata come vincitrice del nuovo bando per l’utilizzo delle sorgenti Sant’Antonio Sponga di Canistro, ha formulato ai legali dei 39 ex lavoratori dello stabilimento del centro marsicano una proposta per il pagamento totale delle spettanze retributive relative al periodo settembre 2016 – febbraio 2017 in seguito alla sentenza del Tribunale di Avezzano emessa nelle settimane scorse.
La società dell’imprenditore molisano Camillo Colella, proprietaria di un marchio di acque minerali di livello nazionale, intende corrispondere il pagamento integrale delle spettanze con un anticipo di 1500 euro netti e poi con cinque rate mensili per gli ex dipendenti che vantano un credito fino a 10mila euro; per coloro che invece hanno diritto alla corresponsione superiore ai 10mila euro un anticipo di 1500 euro netti e la restante parte in otto rate. “Vogliamo porre le basi per una pacificazione e un nuovo inizio di rapporti sereni e produttivi perché, in forza delle risultanze del nuovo bando, stiamo programmando nuovi, importanti, investimenti per lo stabilimento di Canistro dove nei prossimi mesi riprenderemo l’attività industriale”, spiega il patron, Colella.
La Santa Croce si era opposta al pagamento delle spettanze nel periodo settembre 2106 – febbraio 2017 perché sono stati caratterizzati da scioperi e scontri per la vertenza con Regione e Comune di Canistro, legata alla gestione delle sorgenti, che si è conclusa con la revoca, impugnata dal sodalizio che ha innescato un maxi contenzioso tutt’ora in atto, e il licenziamento dei 75 lavoratori e con la preziosa acqua che da circa 5 anni finisce nel fume Liri.
“La nostra assistita vuole corrispondere il pagamento totale di quanto dovuto in tempi brevi e comunque ampiamente inferiori rispetto ad una eventuale azione esecutiva – spiegano i legali Roberto Fasciani e Giulio Mastroianni -. La Santa Croce vuole saldare i lavoratori ma chiede questa dilazione perché la sentenza è arrivata in un momento in cui la emergenza covid ha messo in difficoltà l’intero sistema produttivo. C’è da considerare poi che la società ha deciso di non pagare quelle spettanze non per mancanza di volontà ma perché il periodo si riferisce al parziale andamento o al fermo della produzione per la vertenza con Regione e Comune per la concessione. Oggi, comunque, la società si appresta a riprendere l’attività visto il positivo esito del bando e quindi vuole trovare una intesa che dia soddisfazione alle parti per contribuire a ristabilire un clima di serenità e produttività anche alla luce del fatto che per Canistro ha programmato importanti investimenti al fine di far tornare le Sorgenti ad essere un vanto nazionale per la regione e il comune – concludono i legali ”. La Santa Croce ha trovato negli anni scorsi l’accordo transattivo con la restante parte degli ex lavoratori.