La prima vittima, imputabile alla malattia del Covid-19, che ne ha aggravato le condizoni, è deceduta in ospedale.
Qualche giorno fa, si è registrato un secondo decesso, ma, ci spiega il direttore della struttura Riccardo Silvagni, non a causa del Coronavirus, bensì per tante altre patologie pregresse. L’anziana, di 85 anni, era positiva al Covid, ma è morta per via di cause legate ad altro.
La situazione sanitaria, all’interno della RSA di Celano, ad oggi consta di 15 casi positivi accertati, su una popolazione anziana di circa 45 ospiti.
Attualmente, uno solo è l’anziano ricoverato in ospedale, sempre per altre patologie, anch’egli comunque positivo al Virus. Un focolaio, in effetti, si è sviluppato e va tenuto sotto controllo. Proprio ieri mattina, c’è stata anche la visita di un medico della Asl, che ha visitato i pazienti assieme al medico della struttura sanitaria celanese. “Noi abbiamo attuato da marzo tutti i protocolli previsti dalla legge – ci dice il direttore – ad agosto, proprio in concomitanza dei festeggiamenti per i Santi Martiri, inoltre, abbiamo chiuso al pubblico la struttura. Anzi, io posso dire che abbiamo sempre anticipato le regole dei DPCM. Ci sono, nella RSA anche ospiti negativi o negativizzati; un piano è dedicato ai pazienti Covid. Per ora, siamo autosufficienti con il nostro personale, al netto della dipendente positiva che ha generato, per l’appunto, il focolaio e che ora non lavora più per noi”.
Attualmente, in realtà, tra i dipendenti, c’è una persona che ha mostrato dei sintomi riconducibili al Sars-Cov2, nonostante il primo tampone molecolare Asl fosse negativo. Per questo ora si trova in quarantena nella propria abitazione in attesa di maggiore riscontro, ma senza dubbio “il virus non l’ha contratto in struttura perché lavoriamo con la massima attenzione. La trasmissibilità, in questo caso, probabilmente, si deve ricondurre a delle situazioni esterne alla nostra RSA”.
Il tema della gestione dei casi Covid nelle RSA in Italia è molto dibattuto. Con il via libera del vaccino per dipendenti e ospiti di case di cura e Residenze socio-assistenziali il panorama potrebbe mutare di molto.