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Santilli: “Nel programma un presdio unico medici di base”

"La struttura a Madonna delle Grazie potrà essere rivisitata per farne potenzialmente un presidio sanitario unico"

“Ho avuto modo nei mesi scorsi di pandemia e anche attualmente, di interfacciarmi e confrontarmi con i medici di base di Celano.
Da questo confronto ne è scaturita una idea condivisa con loro e sulla quale stiamo riflettendo e lavorando.
Siamo partiti dai dati del Pronto Soccorso di Avezzano durante il lockdown che dimostrano un calo netto delle prestazioni on emergenziali.

La scuola media “Luigi Marini” in zona Madonna delle Grazie, verrà trasferita molto probabilmente già per l’anno scolastico 2021/22 in quella nuova in fase di realizzazione in via Della Torre.
L’attuale struttura a Madonna delle Grazie potrà dunque esser rivisitata per farne potenzialmente un presidio sanitario unico di tutti i medici di base di Celano con le loro diverse specializzazioni da integrare anche con altre.
Il progetto che verrà proposto alle competenti autorità sanitarie ed enti sovracomunali si chiama “Medicina di base in soccorso” e avrà l’obiettivo principale di “alleggerire” il Pronto Soccorso di Avezzano.

Il fine infatti è quello di sgravare potenzialmente i codici assenza di carattere emergenziale e assenza di rischi evolutivi
ed avere a disposizione un medico dalle 8 di mattina alle 20 di sera, anche per semplici interventi come misurare la pressione o una medicazione di una ferita o una semplice iniezione intramuscolo, piccoli problemi, a volte senza una pronta e rapida soluzione.
I dati nazionali parlano chiaro, la nostra speranza di vita tende sempre più in alto, siamo un Paese sempre più vecchio e quindi si avrà sempre più bisogno di un tipo di assistenza che possiamo definire a bassa intensità, ma ad elevato volume.

La sanità territoriale è il primo livello di risposta più concreta e diretta che un cittadino possa avere.
Gli ospedali sono il secondo livello, risultando spesso sovraccarichi, perché il primo, il territorio, spesso è deficitario strutturalmente.
È sul territorio che si integra il servizio sanitario e quello sociale, prevedendo diverse attività di prevenzione/educazione rivolte a soggetti sani che nel medio/lungo termine determinerebbero un ridotto utilizzo dell’ospedale e delle risorse in generale”.

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