Il primo maggio, giornata dedicata alla tutela dei diritti dei lavoratori, sta per arrivare e CGIL, FP CGIL e Nidil dell’Aquila, fanno un appello in merito alla situazione in cui si trovano alcuni lavoratori interinali della Asl della provincia dell’Aquila, i cui contratti hanno scadenza proprio oggi. I lavoratori non hanno ancora ricevuto alcuna garanzia sul rinnovo.
Di seguito la nota delle Organizzazioni Sindacali.
Si terrà nella giornata di oggi un incontro tra le Organizzazioni Sindacali e la Direzione Generale della ASL, a seguito della richiesta urgente, per affrontare il tema delle problematiche relative ai lavoratori in somministrazione in servizio presso la ASL 1 Avezzano Sulmona L’Aquila.
La richiesta nasce dal fatto che la ASL aveva prorogato parte dei contratti attraverso la società di somministrazione lavoro fino al prossimo 30 aprile e, da informazioni comunicate dalla stessa Direzione Generale non più di una settimana fa, ancora non vi è evidenza delle determinazioni che la stessa ASL ha inteso assumere, siamo inoltre venuti a conoscenza che già dai prossimi giorni, alcuni contratti di lavoro non verranno prorogati.
A tal proposito esprimiamo forte preoccupazione per il futuro, rispetto alla garanzia dell’erogazione dei servizi che non può prescindere dal mantenimento e dal potenziamento dei rapporti di lavoro in essere. Infatti va ricordato che la carenza di personale di tutti i profili professionali all’interno della ASL 1, come peraltro denunciato in molteplici occasioni, è cronica.
Non possiamo far ricadere sui lavoratori la responsabilità della mancata programmazione assunzionale da parte della ASL e della Regione Abruzzo.
Le scriventi Organizzazioni Sindacali avevano già chiesto di procedere al potenziamento del servizio sanitario della ASL mediante assunzione, da parte della stessa, di personale già in servizio presso l’Azienda Sanitaria con contratto di somministrazione, per prevenire il fenomeno della migrazione di professionalità verso aziende di altre regioni che stanno procedendo ad assunzioni immediate a tempo determinato mediante “richiesta di disponibilità all’incarico”.
Questa situazione accentuerà l’attuale carenza di personale in un momento in cui si ha invece bisogno che tali professionalità possano essere incrementate. A ciò si aggiunge che la possibilità, per il personale, di avere contratti alle dirette dipendenze di aziende sanitarie renderà ancora più difficoltoso il reperimento di professionisti disponibili a contratti di somministrazione.
Inoltre, e sempre per le stesse motivazioni, è stato più volte richiesto l’avvio delle procedure di stabilizzazione dei lavoratori precari con rapporti di lavoro subordinato i quali rientrano tra i requisiti previsti dalla cd. Legge Madia.
A ciò deve aggiungersi il blocco delle procedure concorsuali per il reperimento delle necessarie risorse umane utili a fronteggiare la cronica carenza di personale.
Non vorremmo che all’attuale fase emergenziale dovuta al COVID 19, che ha visto tra l’altro la sospensione di alcune attività, si aggiunga la fase emergenziale “ordinaria” delle attività sanitarie, che già da tempo si trovava in una condizione di grave sofferenza, a tal proposito vanno ricordati i lunghi tempi delle liste di attesa dovuti principalmente alla carenza di personale.
Infatti, il ricorso al lavoro precario nella ASL 1 è stato utilizzato per la gestione ordinaria e per far fronte alle carenze strutturali in organico, numerosi sono i servizi la cui attività è garantita esclusivamente da lavoratori precari.
Nel corso della attuale emergenza da COVID-19 abbiamo riscontrato, così come riportato dai mass media, una solerzia da parte della ASL nel procedere ad assunzioni come nel caso dell’Assessore Regionale o del Consulente a supporto dei RUP, e ci auguriamo che la stessa sollecitudine venga garantita anche per tutti gli altri lavoratori che rappresentano il vero valore e la principale ed indispensabile risorsa del Servizio Sanitario.
Tutto quanto ciò premesso, le scriventi auspicano che già dal confronto di domani si possano avere le necessarie garanzie tese alla salvaguardia dei livelli occupazionali e l’avvio di una seria e vera programmazione delle attività e delle risorse umane coerente con i bisogni dei cittadini.