L’Italia torna a respirare aria di grande calcio dopo un digiuno di cinque anni dall’ultimo grande appuntamento internazionale. Erano gli europei del 2016 quando la Nazionale di Antonio Conte salutava la competizione (sconfitta ai rigori ai quarti contro la Germania) e si apprestava a vivere l’Apocalisse (citazione presa in prestito dall’ex presidente della Figc Tavecchio), con la drammatica mancata qualificazione ai mondiali di Russia del 2018.
Oggi, cinque anni dopo e una pandemia di mezzo, gli azzurri torneranno protagonisti a Euro 2020 con le luci dei riflettori puntate addosso: toccherà proprio all’Italia di Roberto Mancini aprire la competizione questa sera contro la Turchia all’Olimpico di Roma, lo stadio delle ‘Notti Magiche’ del ’90.
Gli azzurri giocheranno le prime tre partite nella capitale (le altre contro Svizzera e Galles), con il ritorno del pubblico sugli spalti: l’impianto potrà accogliere circa 16 mila spettatori, pari al 25% della capienza totale. Ingresso consentito per i vaccinati (necessaria anche la prima dose purché siano passati 15 giorni), per chi è risultato negativo al tampone effettuato a ridosso della partita o chi è guarito dal Covid negli ultimi sei mesi. Sugli spalti obbligo di mascherina e distanziamento.
La Nazionale di Mancini viene da un cammino esaltante: 27 risultati utili consecutivi con le ultime 8 gare vinte senza subire gol. Una rivoluzione basata su risultati e bel gioco, con un gruppo di calciatori giovani e ambiziosi affiancati da vecchi leoni. Tanti gli uomini copertina: da Gigio Donnarumma a Ciro Immobile, passando per Lorenzo Insigne e Jorginho, fresco campione d’Europa con la maglia del Chelsea. Anche l’Abruzzo è presente: a guidare il centrocampo azzurro Marco Verratti, divenuto uno dei simboli della Nazionale e del Paris Saint Germain dopo aver spiccato il volo nel Pescara di Zeman, insieme ai compagni in azzurro Immobile e Insigne.
Tante le favorite alla vittoria finale: la Francia campione del mondo in carica, la giovane Inghilterra, i campioni uscenti del Portogallo, la ‘sempreverde’ Germania e la rinnovata ma sempre talentuosa Spagna. L’Italia si candida a ‘outsider di lusso’, vuoi per la qualità del gioco offerto dagli azzurri, vuoi per il blasone di una nazionale che vanta in bacheca quattro titoli mondiali.
L’unico successo europeo dell’Italia risale al lontano 1968. Tante le delusioni: la finale del 2000 persa a Rotterdam contro la Francia e quella del 2012 di Varsavia in cui gli azzurri di Prandelli furono travolti dalla Spagna campione di tutto.
In tribuna all’Olimpico sarà presente anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella a portare l’abbraccio ideale di un Paese intero alla propria Nazionale.