Botta e risposta sui social tra il consigliere comunale di Avezzano Nello Simonelli, ex Fdi, e l’ex sindaco Gabriele De Angelis, di Forza Italia.
Dopo alcune “frecciate” e commenti, i due esponenti politici hanno dato libero sfogo ai propri personali pensieri.
IL POST DI SIMONELLI
Voglio raccontarvi una storia, e vorrei che tutti, qui, steste a leggerla. È una storia intima, personale. Una storia che è un insegnamento di vita, o almeno per me lo è stata.
E’ la storia di un giovane Sindaco, giovanissimo se prendiamo in riferimento gli standard della nostra Città e dell’epoca in cui si svolsero i fatti, tra la fine degli anni ’80 e l’inizio degli anni ’90. Un giovane uomo proiettato nell’attività amministrativa cittadina, in amministrazioni che riuscirono anche a portare reali contributi ad Avezzano. La Texas, per dirne una, e non una piazza o una pista: scusate se è poco.
Per i più attenti, non serve dirlo. Per i meno attenti, stiamo parlando di mio padre. Capita, però, che a causa della politica del tempo, in pieno scandalo Mani Pulite, sia anche lui, durante il suo secondo mandato, a far spese del “clima infame” creatosi nel Paese. La sua attività di Amministratore, i suoi obiettivi politici, la sua serenità personale vengono compromessi.
Cade. La parabola politica si esaurisce lì. Tutto sembra nero. Ma lui, grazie ad una famiglia che è sempre stata presente al suo fianco, grazie all’affetto di chi glielo dimostra sinceramente, non si abbatte. Soffre. Tanto. Ne risente la sua intera sfera affettiva. Soffre, anche, un piccolo bambino.
Ma lui è convinto delle sue ragioni. E lo dimostra. Perché nonostante le sicurezze politiche e lavorative sembrano crollare, non crolla lui. Perché quell’uomo, anche in quel momento di difficoltà, ha al suo fianco una donna meravigliosa, mia madre, ed una famiglia che non gli permette di andar giù e tanti amici veri. E, credetemi, andare giù – in quel momento – era semplicissimo.
La vita, però, dà ad ognuno quel che merita. O così mi piace credere. Ed è così che nei suoi confronti emerge la verità, splendida, limpida, che si staglia alta oltre ogni ombra del male, tanto da rivestire poi, per oltre 12 anni, la carica, elettiva, di Segretario dell’Ordine degli Avvocati di Avezzano.
Questa storia è per il piccolo bambino che ero allora e per l’adulto che sono oggi un motivo di orgoglio. C’è tutto: la caduta, la tristezza, l’angoscia, il lutto, la verità, la vittoria, un nuovo inizio. E da questa storia ho appreso tanto.
Per questo oggi non ho remore a rispondere ad un uomo che, senza motivo, con cattiveria, noncuranza e sciatteria, per tenere il punto in una querelle politica, tutta tra lui ed un mio collega Consigliere , afferma che “…negli ultimi 75 anni di storia amministrativa…qualche altro sindaco è stato arrestato…”.
Vedi, ex sindaco Gabriele De Angelis, a me non interessano le tue mire cittadine, le tue recriminazioni politiche. Se non ho mai espresso pareri sul tuo conto – ed avrei potuto – o sulle tue decisioni passate è semplicemente perché ritengo che essere Istituzione significhi anche alzare l’asticella: significa avere rispetto personale per l’interlocutore, significa saper accettare la sconfitta, significa rappresentare adeguatamente la Città nella buona e nella cattiva sorte, significa trarre insegnamenti dalle vicende personali.
Significa saper guardare avanti. Come fece quel giovane Sindaco, che ad oggi è guardato con stima da tutti per ciò che dovette immeritatamente passare. Come fece la sua famiglia, che da quella brutta storia ne trasse insegnamenti di vita. Come ho fatto io, che ho cercato di venir su con delle basi solide – e poco male se qualche volta ancora sbaglio.
Come farò anche ora, guardando oltre questa tua cattiveria gratuita, come faremo anche ora, non aspettandoci nemmeno le tue scuse – perché non le vogliamo.
E farò tutto questo cosciente di una cosa: che la bellezza, poco caro Gabriele, non è in un programma politico, ma è nell’essere intimo dell’uomo.
Io sono orgoglioso di mio padre e del suo percorso. Spero che lui lo sia altrettanto del mio. E spero che, nonostante quel che hai fatto oggi, una cattiveria ed una bassezza incommentabili, altri lo possano essere del tuo.
Poco male se ora sarò preso di mira da qualche tua “penna” o se tornerai a scrivere sul conto mio o della mia famiglia, me lo aspetto: questa risposta era dovuta, altre non te ne darò; qui la politica non c’entra nulla, e queste cose non ti sono permesse.
IL POST DI DE ANGELIS
Caro Nello Simonelli, è la seconda volta che strumentalizzi un mio commento politico tirando in ballo vicende personali e familiari che nulla hanno a che fare con la mia dichiarazione.
Sono dispiaciuto e rispetto ogni tipo di disagio vissuto dalla vostra famiglia, che però non ho minimamente toccato nel mio commento che riportava un breve cenno storico, obbligato per ricostruire una corretta narrazione delle vicende amministrative della nostra città, distorta da un tuo collega di maggioranza consiliare.
Sono mesi, per non dire anni, che non parlo dell’amministrazione cittadina, se non per difendermi da continue accuse e vili attacchi – personali più che politici – di qualche tuo collega consigliere.
Nell’ultima, improvvisa e immotivata accusa sono stato descritto come “l’unico sindaco disarcionato dalla città negli ultimi 75 anni”, con altre gratuite e menzognere offese che non sto qui a riportare per decenza, e non è la prima volta .
Sono stato quindi costretto a riportare i fatti nella corretta narrazione storica, senza offendere nessuno e senza entrare minimamente nel merito di alcuna vicenda giudiziaria, nè tantomeno personale, ma limitandomi ad un cenno sui fatti che hanno caratterizzato la storia amministrativa di Avezzano.
Come ti sei risentito tu, quando seppur velatamente ho ricordato il passato politico della nostra città, così si risentono tutti i giorni le mie figlie che vedono il proprio padre continuamente e immotivatamente insultato ed attaccato da diversi anni sui giornali e sui social.
Mi sarei aspettato da te, così sensibile alle vicende umane e familiari, la stessa difesa nei miei confronti o una presa di distanza dalle dichiarazioni di molti dei tuoi colleghi che quasi quotidianamente mi accusano di cose false ed inesistenti, e questo in nome di quella lealtà politica che tu invochi, ma solo per te.
Sai benissimo che, non a chiacchiere ma con i fatti, ho sempre avuto verso te e verso tuo padre la massima lealtà sia personale che politica, lealtà che non ho ricevuto in cambio nè da te, che hai tradito Forza Italia dalla sera alla mattina senza mai manifestarmi il tuo più piccolo disagio, nè da tuo padre.
Eppure, anche in quell’occasione ho rispettato la tua giovane età e inesperienza, non solo evitando di attaccarti come avrebbe fatto chiunque altro nella mia posizione, ma anzi augurandoti buona fortuna.
Non posso però prendere lezioni di morale da chi inizia la propria carriera politica tradendo tutti i suoi tanto sbandierati ideali di centrodestra – abbandonando un partito dietro l’altro in pochissimo tempo – per appoggiare Di Pangrazio e il suo centrosinistra camuffato da civismo.
“Alziamo l’asticella” dici tu?
Io l’ho fatto da tempo, lo faccio tutti i giorni, lo faccio per il mio modo di essere e di lavorare perché nella mia vita guardo sempre avanti con onestà e lealtà, e non mi prendo sermoni da chi, seppur appassionato di politica come te, strappa i propri ideali ancora così giovane, per semplici calcoli opportunistici.
Diventa grande, corri ma corri davvero e con le tue gambe, hai ancora tanta strada da fare prima di diventare un buon amministratore.
Non cercare like facili su Fb banalizzando e distorcendo dichiarazioni che hanno tutt’altro senso e obiettivo: le cose più importanti che spesso si fanno per la propria città non portano sempre un immediato consenso e si fanno a riflettori spenti.
Un ultimo consiglio: prima di pretendere lealtà da chi peraltro te l’ha sempre dimostrata sarebbe ora che iniziaste a darla.