“Contrariamente a quanto caldeggiato dal Comitato Tecnico Scientifico della Regione Abruzzo, dal primario di Malattie Infettive della Asl 1, prof. Alessandro Grimaldi e dalla rappresentante dei pediatri di libera scelta della Provincia dell’Aquila, membro dell’Unità di Crisi comunale, dott.ssa D’Andrea, a L’Aquila si continuerà con la didattica in presenza fino alla prima media. Le scuole non chiudono, dunque, ma gli studenti aquilani verranno testati e tracciati attraverso un progetto di screening sierologico a cura del Comune dell’Aquila, come dichiarato dallo stesso sindaco”.
È quanto scrive in una nota Paolo Romano, capogruppo di Italia Viva.
“Purtroppo ad una settimana dall’annuncio a mezzo stampa e a più di 15 giorni dalla delibera di Giunta che definisce obiettivi, soggetti coinvolti e plafond a disposizione, ben 300mila euro, devo rilevare che è ancora tutto fermo”, ha spiegato.
“Nella delibera di Giunta è persino riportata una rosa di categorie esemplificative nella quale dover scegliere quella da testare e tracciare, ma incredibilmente è assente proprio la popolazione studentesca e presente il solo personale scolastico – ha proseguito – È chiaro come la pressione, anche mediatica, avuta sulle scuole abbia indotto il sindaco a dirottare forzatamente e tardivamente l’attenzione sugli studenti che fanno scuola in presenza, senza però aver ancora prodotto ad oggi nessun atto pratico per procedere allo screening“.
“Qualunque sia adesso la categoria prescelta o il comitato scientifico che se occuperà, l’evidenza sotto gli occhi di tutti è il lasso di tempo lunghissimo che si sta lasciando scorrere in una situazione di acclarata emergenza: 15 giorni sono un ritardo inaccettabile, soprattutto se pensiamo che nel progetto sono stati citati e coinvolti enti come Regione Abruzzo, Asl n1, Istituto Zooprofilattico, Università degli Studi dell’Aquila, Ufficio Scolastico Regionale, Gran Sasso Science Institute, Cri, Sed, Esercito e, incredibilmente, persino l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione”, ha aggiunto.
“Invece di accelerare e snellire le procedure, due giorni fa, il sindaco, con propria disposizione aggiunge a questa folla di attori, in un gioco infinito di scatole cinesi, anche la funzione ‘Supporti esterni medici e tecnico-scientifici’ dell’Unità di crisi comunale con il compito di ‘supporto medico’; una ridondanza che a mio giudizio tende a coprire solo il ritardo, l’ennesimo, con il quale è stata formalmente istituita la funzione medica all’interno dell’Unità di Crisi”, ha sottolineato ancora nella nota.
“Non è certo costruendo castelli di sabbia sempre più grossi che risolveremo la drammaticità della situazione sanitaria aquilana. Se lo screening ha una ragione d’essere, soprattutto nei riguardi della popolazione scolastica in presenza, non si perda tempo con l’organizzazione di gruppi e sottogruppi, ma si parta immediatamente – hanno concluso – L’individuazione della campionatura sulla popolazione studentesca è stata infatti determinata dall’istituzione della zona rossa e comprende tutta la popolazione che oggi continua a stare a scuola, dall’infanzia alla prima media, operatori scolastici compresi; la celerità deve diventare l’essenza di ogni azione contro il virus”.