“Screening di massa alla popolazione studentesca: di massa non è”.
Inizia così un post del consigliere comunale dell’Aquila Paolo Romano, che riaccende i riflettori sulla campagna di screening avviata in tutti i territori in vista della riapertura delle scuole il prossimo 10 gennaio.
“Nonostante l’ordinanza della Regione Abruzzo n. 47 del 31/12 espliciti che la campagna di screening 7/8/9 gennaio alle scuole sia riservata a quelle ‘di ogni ordine e grado‘ e nonostante Biondi emetta (ieri) un’ordinanza dove nelle premesse si ripete che lo screening è riservato alle scuole ‘di ogni ordine e grado’, lo stesso decide deliberatamente di lasciare scoperta la scuola dell’infanzia dell’Aquila”, spiega Romano.
“Si dica chiaramente quali sono le motivazioni di questa esclusione, c’è scarsità di tamponi? I bambini più piccoli sono quelli che in classe sono senza mascherina, senza distanziamento (non avendo l’obbligo di stare seduti al banco) e con la prescrizione di quarantena per la classe con un solo caso positivo accertato.
Alcuni comuni abruzzesi, penso a Montesilvano, estendono la possibilità del tampone anche ai bambini dell’infanzia, dopotutto è il sindaco che ha l’ultima parola sulla salute pubblica, in qualità di massima autorità sanitaria. Biondi qualche parola dovrebbe pur dirla chiaramente; invece sulla sua pagina Facebook traboccano post di befane e chitarre mentre il virus corre”, aggiunge il consigliere.
Nei giorni scorsi lo stesso presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, ha messo ih luce una difficoltà per l’effettuazione dei tamponi: “Abbiamo avuto qualche difficoltà a trovare i tamponi sul mercato per poter fare gli screening agli studenti delle scuole di ogni ordine e grado – ha detto Marsilio in una intervista a Sky – cercando di far tornare i ragazzi a scuola il 10 con una sicurezza in più. A questo punto è meglio fare tamponi solo a chi ha sintomi, o per i casi clinici che hanno bisogno di una certificazione, concentrando le risorse umane ed economiche per fare vaccini, cure domiciliari e potenziare le Usca, perché non si muore solo di Covid”.
“Il personale docente e quello ATA aquilano – ribadisce Romano – può essere screenato nelle tre giornate dedicate? Perché non lo si scrive chiaramente invitandoli a partecipare, perché la card del Comune non lo specifica, si sta pregando che si presentino meno persone possibili?”, conclude.