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Scuola Castellafiume, “Diocesi estranea alla gestione”

Interviene il parroco della chiesa di San Nicola di Bari, don Francesco Antonio Spanalatte

“I genitori dei bimbi della scuola dell’infanzia di Castellafiume hanno inviato al Vescovo di
Avezzano e alla stampa una lettera aperta esprimendo preoccupazione per la sorte della
scuola stessa”. Si legge nella nota a firma del parroco della chiesa di San Nicola di Bari a Castellafiume, don Francesco Antonio Spanalatte.
“In merito, deve essere sottolineato che il fabbricato occupato dalla scuola è di proprietà della Parrocchia, ente ecclesiastico giuridicamente riconosciuto e che, quindi, in forza delle
leggi canoniche e dell’ordinamento giuridico italiano, la Diocesi ed il vescovo sono del tutto
estranei alla gestione del fabbricato. Il parroco, quale legale rappresentante della parrocchia,
è l’unico interlocutore, sebbene il vescovo sia sempre disponibile all’accoglienza ed all’ascolto delle richieste e delle necessità delle famiglie.
Orbene, è vero che, con sentenza definitiva è stato riconosciuto che la parrocchia è proprietaria del fabbricato sin dalla sua costruzione; ed è altrettanto vero, però, che mai la parrocchia ha inteso cambiare la destinazione del fabbricato ad asilo o di chiederne la restituzione
al Comune.
Infatti, allo scopo di mantenere la presenza dell’asilo nel paese, la parrocchia ha offerto al
Comune, quale gestore dell’asilo, di regolarizzare l’affidamento dei locali del fabbricato, già
in uso alla scuola materna, stipulando un contratto di locazione a tempo indeterminato ad
un canone annuo minimo od anche in comodato d’uso gratuito ed, inoltre, anche di essere
disposta a valutare eventuali proposte di acquisto di porzione del fabbricato corrispondente
ai locali ora occupati dalla scuola.
Al contrario, il Comune ha rifiutato dette offerte affermando di essere costretto a doverlo
acquistare, ma ad un prezzo mai dichiarato e per ragioni che non sono mai state rese note
ufficialmente nè documentate.
In sostanza, il Comune pretende che la parrocchia venda obbligatoriamente il fabbricato.
Inoltre, in mancanza di un atto di concessione, al fine di tutelare l’incolumità dei bambini
che frequentano l’asilo e del personale preposto, la parrocchia, in qualità di proprietario e
quindi corresponsabile per i danni che i predetti potrebbero subire per sinistri derivanti dall’
uso e dalla permanenza nel fabbricato, ha chiesto formalmente al Comune di rendere note
quali sono le misure di sicurezza adottate in merito dall’Ente così come previste dalla normativa in materia.
La parrocchia, altresì, ha chiesto di sapere se il Comune abbia provveduto a stipulare un’adeguata polizza assicurativa per responsabilità civile verso terzi a garanzia di eventuali infortuni in danno degli alunni e del personale.
Il sindaco, però, non ha mai risposto alle suddette richieste.
In conclusione, è del tutto evidente la buona volontà della parrocchia per la prosecuzione
della scuola per l’infanzia nel proprio fabbricato, così com’ è evidente che il Comune in maniera del tutto ingiustificata continua a sottrarsi ai propri doveri, ponendo in pericolo la sicurezza dei bambini e del personale preposto”.

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