Il 96% degli operatori scolastici abruzzesi ha ricevuto almeno una dose di vaccino, mentre l’89% ha completato il ciclo vaccinale; alta anche la percentuale di vaccinazioni tra i ragazzi, che nella fascia di età 12-19 sfiora il 60% con una dose, mentre il 40% che ha completato il ciclo vaccinale; nel sottogruppo 17-19 anni la copertura sfiora il 100%. Sono i dati emersi dal tavolo tecnico che si è svolto oggi a Pescara in presenza e online, in funzione della riapertura delle scuole.
La campanella suonerà, regolarmente, il prossimo 13 settembre “in una situazione di sicurezza”: respinta l’istanza dei sindacati di posticipare la riapertura. Circa 4mila studenti parteciperanno al progetto di sorveglianza sanitaria promosso dall’Istituto Superiore di Sanità che prevede l’utilizzo di tamponi salivari molecolari.
Convocato dal direttore dell’ufficio scolastico regionale, Antonella Tozza, al summit hanno partecipato, oltre ai sindacati, l’assessore regionale alla salute Nicoletta Verì, l’assessore regionale all’istruzione Pietro Quaresimale, il referente regionale per le vaccinazioni, Maurizio Brucchi, e il dirigente del servizio regionale Prevenzione Franco Caracciolo.
“La riapertura avverrà in assoluta sicurezza alla luce, soprattutto, di un’altissima percentuale di vaccinati sia tra gli studenti, sia tra il personale scolastico – è stato sottolineato – I più giovani continuano a mostrare alta consapevolezza sulle vaccinazioni: attualmente il 50% delle dosi inoculate quotidianamente riguarda ragazzi tra i 12 e i 17 anni”.
In vista della riapertura, la Regione ha finanziato con un milione di euro l’acquisto di termoscanner per gli istituti scolastici: in caso di focolai nelle scuole, è prevista l’attivazione di nuclei mobili delle Asl per l’effettuazione di tamponi. Nell’incontro si è parlato di possibili ingressi scaglionati, che dovranno essere concordati tra gli istituti e gli enti locali di riferimento. Si procederà, in ogni caso, a potenziare i servizi di trasporto pubblico. I protocolli di sicurezza, i controlli green pass e gli altri aspetti di sanità pubblica saranno regolamentati secondo le disposizioni nazionali, a cui la Regione non può derogare.