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Scuola, le 9 regole d’oro comunicate dal Comitato tecnico scientifico

In vista della ripartenza dell'anno scolastico a settembre, una guida per le scuole e la popolazione scolastica. Inviata una nota operativa con le indicazioni del Comitato Tecnico Scientifico per l’emergenza sanitaria.

In vista dell’avvio del prossimo anno scolastico, l’obiettivo prioritario è quello di realizzare le condizioni migliori per assicurare la didattica in presenza a scuola, nelle aule, nei laboratori, nelle mense, nelle palestre, negli spazi di servizio, nei cortili e nei giardini all’aperto, in ogni altro ambiente scolastico. Occorre riuscire a costruire (e a ricostruire) le condizioni relazionali e sociali che forniscono il substrato vitale per l’apprendimento, la crescita e lo sviluppo delle nuove generazioni.

Così si legge nella nota esplicativa valida per il nuovo anno scolastico in Italia, per la sua gestione, e inviata alle scuole dal Comitato Tecnico Scientifico, per l’emergenza Covid.

“Siamo tutti consapevoli che l’emergenza pandemica non è conclusa, che la sua evoluzione è mutevole e che per il mondo della Scuola resta fondamentale comprendere, condividere e declinare, per ciascun singolo contesto territoriale e scolastico, le indicazioni tecniche che progressivamente pervengono dalle Autorità sanitarie”, si legge nel documento. Le linee guida stilate dal Cts sono state inviate alle scuole d’Italia dal Ministero dell’Istruzione il 22 luglio scorso.

Ecco in seguito le indicazioni, punto per punto:

1) Anno scolastico2021/2022 – La priorità è la didattica in presenza

Il CTSconsidera prioritaria la completa ripresa della didattica in presenza, sia per l’essenzialità
del valore formativo, che per “l’imprescindibile e indispensabile” suo apporto allo sviluppo della personalità e della socialità degli studenti, provati da lunghi periodi di limitazione delle interazioni e dei contatti sociali. La Scuola, in quanto comunità educante, è ben consapevole di tale necessità.
É necessario continuare ad adoperarsi a tutti i livelli per consentire, sin dall’inizio dell’anno, lo svolgimento in sicurezza delle lezioni in presenza e per evitare per quanto possibile, nell’auspicio di una prossima uscita dalla fase emergenziale, il ricorso alla didattica a distanza.

2) L’obiettivo è estendere la copertura vaccinale nelle scuole

A parere del CTS,il rapido completamento della campagna di vaccinazione del personale della
scuola (docente e non docente), come pure degli studenti a partire dai 12 anni, rappresenta lo strumento principale per consentire l’ordinario svolgimento in presenza delle attività didattiche.
In particolare, appare eticamente doverosa la vaccinazione del personale scolastico. Così si era espresso, già mesi or sono, il Comitato Nazionale per la Bioetica: “… Relativamente all’importanza delle vaccinazioni a fronte di situazioni che mettono in pericolo il bene salute del Paese, … la vaccinazione (ha) un valore non solo sanitario, ma anche etico intrinseco assai rilevante … Il Comitato ritiene che debbano essere fatti tutti gli sforzi per raggiungere e mantenere una copertura vaccinale ottimale .., attraverso l’adesione consapevole … non escludendo l’obbligatorietà in casi di emergenza, soprattutto per gruppi professionali maggiormente esposti all’infezione e alla trasmissione della stessa. La percentuale attuale di vaccinazione del personale scolastico è significativa, come attestato dai report settimanali resi disponibili dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Ciò nonostante, occorre il massimo sforzo della comunità scolastica per accrescere rapidamente detta percentuale, condizione prima per la ripartenza in sicurezza del prossimo anno scolastico. Analogamente vale per gli studenti dai 12 anni in su, la cui copertura vaccinale consentirebbe, oltre alla presenza in sicurezza a scuola, anche la possibilità di fruire di ulteriori opportunità educative e formative, limitate se non compromesse dalla pandemia.

3) Per la sicurezza: distanziamento (Iaddove possibile) e dispositivi di protezione personale

Il CTS raccomanda “laddove possibile in termini di condizioni strutturali-Iogistiche esistenti nei presìdi scolastici, pagando attenzione a evitare di penalizzare la didattica in presenza di mantenere il distanziamento interpersonale in posizione seduta”. Il distanziamento, quindi, continua a costituire misura prioritaria di sicurezza. L’impossibilità di mantenere i necessari distanziamenti nelle aule non determinerà però l’automatica interruzione della didattica in presenza quanto, piuttosto, esigerà l’adozione delle altre misure, ormai ben note, di prevenzione del contagio. Ivi incluso l’obbligo di indossare mascherine chirurgiche nei locali chiusi. Nella prospettiva della ripresa in presenza delle attività, ferma la tutela della riservatezza, il CTS raccomanda di assicurare l’osservanza dell’obbligo di indossare dispositivi di protezione delle vie aeree in particolare per le persone non vaccinate e di garantire la tutela degli studenti le cui condizioni patologiche, pur consentendo la frequenza scolastica, li espongano a maggiori rischi associati al contagio da Covid-19.

4) Operatori con mascherine per la somministrazione dei pasti

Il CTSrichiama l’uso della mascherina da parte degli operatori durante la somministrazione dei pasti, senza prevedere l’obbligatorio ricorso all’impiego di stoviglie monouso. Trova conferma la necessità di assicurare il rispetto delle ordinarie prescrizioni di distanziamento nelle fasi di ingresso e uscita dai locali dedicati alla refezione e di igienizzazione personale e degli ambienti mensa.

5)Organizzareingressieuscitedascuolaerispettare le regole

6) A scuola non sono necessari tracciamento e screening

In vista della ripresa della frequenza scolastica, il CTS non valuta al momento utili test
diagnostici preliminari all’accesso a scuola ovvero in ambito scolastico. Rimangono, di converso, confermate le ordinarie procedure di trattamento di sospetti casi positivi da gestire, come di consueto, in collaborazione con le autorità sanitarie territorialmente competenti.

7) Risorse destinate alle scuole per l’emergenza Covid

É noto che i decreti legge “Sostegni” e “Sostegni bis” assicurano un significativo piano di finanziamenti per la sicurezza delle scuole statali e paritarie. Per fronteggiare eventuali perduranti necessità organizzative e didattiche, notevoli sono le risorse per la dotazione di personale aggiuntivo statale nel periodo settembre-dicembre 2021. Ci si riferisce, in particolare, ai finanziamenti introdotti nel “Sostegni bis” (in corso di conversione) per attivare “ulteriori incarichi temporanei di personale docente finalizzati al recupero degli apprendimenti, da impiegare in base alle esigenze delle istituzioni scolastiche e ad attivare ulteriori incarichi temporanei di personale amministrativo, tecnico e ausiliario per finalità connesse all’emergenza epidemiologica”. Le risorse finanziarie sono ancor più importanti per lo svolgimento del servizio scolastico nel corso della pandemia. A queste però è indispensabile si uniscano condivisione delle azioni e spirito di comunità, condizioni necessarie per sostenere l’impegno di “fare scuola bene” in ciascun singolo territorio del Paese. Nell’ottica di “fare bene e in sicurezza”, questo Ministero emanerà a breve il “Documento di pianificazione delle attività didattiche, educative e formative in tutte le istituzioni del Sistema nazionale di Istruzione (Piano scuola 2021/2022)” finalizzato per quanto possibile alla ripresa in presenza.

8) Presidiare la situazione organizzando l’anno scolastico

Va da sé che quanto fin qui richiamato si intende riferito allo stato attuale della situazione sanitaria. Ulteriori indicazioni, o diverse declinazioni, potranno essere fornite sulla base degli aggiornamenti che il medesimo CTS ritenesse necessari a causa del variare dello stato dei contagi e della diffusione della pandemia. La mutevolezza (propria delle pandemie virali) costituisce elemento di incertezza. Ma questa non può consentire prevalgano attendismo o “timore di sbagliare”, sul dovere di ponderata mente agire per organizzare il nuovo anno scolastico. Il dovere di “buon andamento” non può essere frenato dall’attesa di una sempre nuova circolare, parere tecnico, indicazione guida che definisca e chiarisca.

9) Il metodo: “cucire per ciascuna scuola un abito su misura”

L’obiettivo della ripresa dell’attività didattica in presenza, dopo un tempo difficile di
discontinuità, che tuttora si dipana nell’incertezza, suggerisce di condividere quanto più possibile le fasi propedeutiche all’avvio del nuovo anno. Condividere in senso orizzontale, fra Amministrazione e Prefetture, Regioni, Enti locali; fra Amministrazione e Scuole e, nelle Scuole, fra dirigenti scolastici, docenti, personale ATA, famiglie e studenti. Si tratta cioè, ancora una volta e come sempre, di riandare alla forza traente della specifica, concreta comunità professionale. Il compito che spetta a ciascuno di noi è quello di “cucire per ogni scuola un abito su misura”, e, dentro ogni scuola, un abito su misura per ciascun allievo, come indicava Edouard Claparéde già nel 1920, scrivendo de “La scuola su misura”: “Quando un sarto fa un vestito […] lo adatta alla corporatura del cliente e se questo è grosso e piccolo, non gli fa indossare un abito troppo stretto …”, Tutto ciò a dire che, necessariamente, dobbiamo costituirci come “squadra professionale”, dentro ciascuna Scuola, con ciascuna famiglia, tra le varie Scuole, tra Scuola ed Amministrazione. Come ha dimostrato, tra il tripudio generale, la nostra Nazionale di calcio, soltanto formando una squadra in cui il Noi viene prima dell’Io, si potrà affrontare il difficile orizzonte che ci attende e a cui siamo chiamati.

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