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Scuola, Mariani e Scoccia a Marsilio: “Posticipare riapertura”

Consiglieri regionali: "Da 10 rischio caos.Folle lasciare personale fuori da screening"

Posticipare di quindici giorni la riapertura delle scuole in Abruzzo: lo chiedono al presidente della Regione Marco Marsilio i consiglieri regionali di opposizione Sandro Mariani (Abruzzo in Comune) e Marianna Scoccia (Gruppo Misto), rilanciando l’appello di mille dirigenti scolastici italiani.

“Con un aumento dei contagi in Abruzzo di oltre 10.000 unità nelle ultime 48 ore, di cui tantissimi tra i giovani in età scolare, se il Governo centrale non intende prendere una posizione siano i vertici della Regione Abruzzo a intervenire con una decisione forte: il presidente Marsilio e gli assessori Quaresimale e Verì dispongano il posticipo dell’apertura delle scuole di almeno 15 giorni”.

“Le Asl abruzzesi non riescono più a garantire tracciamenti e referti dei tamponi in tempi congrui – scrivono in una nota Mariani e Scoccia – Da lunedì 10 rischiamo di andare verso uno stillicidio immediato di classi in quarantena, con tracciamenti continui, sospensione dei servizi scolastici e tutto quanto ne conseguirà”.

“Lo scorso anno Marsilio si affrettava ad ‘anticipare’ le scelte del Governo sul colore della Regione – proseguono i due consiglieri regionali – andando continuamente in controtendenza, questa volta ascolti le vere necessità degli abruzzesi e adotti un provvedimento sacrosanto!”.

“Auspichiamo infine che il presidente Marsilio intervenga anche alla luce degli errori commessi con lo screening sulla popolazione scolastica che, non solo è stato accollato, a livello organizzativo a soli cinque giorni dalla ripresa dell’attività, ai poveri sindaci abruzzesi, ma sta rivelando tutti i limiti di un’azione improvvisata e approssimativa visto che, mentre l’ordinanza regionale prevedeva il controllo dì tutta la popolazione scolastica, alla prova dei fatti si è scoperto che le Asl stanno dando indicazione di testare solo gli alunni con età superiore a 6 anni lasciando fuori la fascia più fragile, ovvero i piccoli delle scuole per l’infanzia, oltre al personale scolastico: una follia senza senso” concludono i due consiglieri.

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