È destinato ad un profondo mutamento il sistema di educazione e istruzione che riguarda i più piccoli da 0 a 6 anni. La Giunta regionale su proposta dell’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale, ha adottato il documento formazione 0/6, inserito nel Piano nazionale del sistema integrato di educazione e formazione voluto dal ministero dell’Istruzione. Il nuovo piano nazionale cancella gli attuali due piani educativi e formativi, 0-3 e 3-6 anni, per far posto ad un unico contesto formativo che va da 0 a 6 anni. Il passaggio previsto nel Piano nazionale prevede poi un forte coordinamento tra tutti i soggetti, pubblici e privati, impegnati nell’attività educativa dei più piccoli, con la creazione di organismi regionali e territoriali che dovranno recepire le istanze formative e educative e calarle nella programmazione.
“Sotto questo aspetto – commenta l’assessore Quaresimale – si tratta di un profondo cambiamento che chiama in causa direttamente gli educatori dell’infanzia in un continuo aggiornamento in relazione ai bisogni educativi dei più piccoli. Questo comporta anche un miglioramento qualitativo dell’offerta educativa, che poi è quello che interessa di più i genitori, perché tende a valorizzare e sviluppare le potenzialità del bambino e della bambina in modo da mettere in pratica tutte le raccomandazioni che l’Unione europea negli ultimi anni ha fatto in materia di educazione della prima infanzia”. L’integrazione dei due modelli educativi, 0-3 3-6, nell’unico 0-6 richiede la creazione di una figura professionale, il coordinatore pedagogico, che faccia da trade unions tra i diversi livelli. Ma l’aspetto importante del progetto formazione 0/6 è la formazione congiunta educatori-insegnanti che ha come obiettivo: la qualificazione universitaria del personale educativo, la formazione in servizio di tutto il personale, la nascita e lo sviluppo del coordinamento pedagogico territoriale. Altra novità importante riguarda la governance: “A livello regionale – spiega l’assessore Quaresimale – verrà istituita la Cabina di regia con dentro i rappresentanti delle istituzioni scolastiche e operatori; a livello provinciale invece nascerà il Comitato tecnico scientifico. L’attività dei due organismi confluirà nella programmazione della formazione, intercettando i bisogni e le esigenze dei territori”.