“Un bambino nato nel 2017, anno nel quale si insediò in città questo centrodestra, tra due anni avrà l’età giusta per andare a scuola. Varcherà però la soglia di un Musp e questo è il solo risultato che Biondi porta a casa sull’edilizia scolastica nei suoi cinque anni di governo cittadino. In cinque anni solo le scuole sotto soglia hanno iniziato un iter di ricostruzione. Ma si tratta di soli atti amministrativi di scuole sotto soglia che in cinque anni avrebbero potuto e dovuto essere già essere inaugurate e aperte: basta prendere il codice degli appalti per capirlo e non farsi prendere in giro“. Così il capogruppo di Italia Viva, Paolo Romano.
“Inoltre sul nuovo polo di Gignano – Torretta- Sant’Elia, una delle scuole sotto soglia che a breve inizierà il suo iter da concludersi presumibilmente in tre anni, insiste una criticità che vede assente il sistema di collegamento viario: non proprio una bazzecola. Il rischio, purtroppo non peregrino, è quello di ritrovarsi un nuovo plesso scolastico senza i dovuti accorgimenti infrastrutturali per arrivarci. Su quell’area esiste già un progetto, la famosa fondovalle di Gignano dove sono disponibili risorse pari 1 milione e 200.000 euro. Quel progetto non è solo utile alla scuola ma necessario a migliore la viabilità di tutta Gignano con un’importante messa in sicurezza di tutta la viabilità: questo significa governare la città.
Le difficoltà nell’attuazione dei necessari espropri e nella dovuta variante urbanistica sulla zona interessata possono essere superate proprio dai poteri commissariali che grazie ad un emendamento di Italia Viva al decreto semplificazione hanno dato una nuova vivacità all’edilizia scolastica: il collegamento stradale infatti potrebbe essere considerata una pertinenza del nascituro plesso scolastico di Gignano – Torretta – S.Elia e, così come avviene per la scuola di Sassa, si potrebbe intervenire attraverso un’estensione dei poteri commissariali anche alla realizzazione della strada; quello che manca è come al solito la mancanza di un piano del futuro assetto del patrimonio edilizio scolastico, mai portato e dunque approvato in Consiglio comunale; eppure si tratta di un’azione imprescindibile per dare legittimazione e forza alla ricostruzione dell’edilizia scolastica post sisma.
Il centro storico straborda di fondi per iniziative ricreative cittadine ma non ha neanche una scuola che sia stata con certezza avviata nella sua ricostruzione. In questi anni si sono promesse persino commissioni ad hoc nelle quali si potesse monitorare il cronoprogramma sulle scuole: non sono state mai neanche avviate, del resto la parola programmazione è sconosciuta a questa compagine politica, si va forte solo negli slogan, si risponde a mezzo stampa solo quando si crede di poter ribaltare la frittata.
Per questo vorrei far appello al senso istituzionale e pragmatico che tutti dovremmo avere per sanare un percorso che avrebbe dovuto dare certezze molto tempo prima al futuro assetto del patrimonio edilizio scolastico anche se non credo purtroppo di poter beneficiare di una risposta puntuale del primo cittadino che in questi anni ha sempre evitato il confronto sui temi veri della città“.