Il Coronavirus ha messo in ginocchio le scuole dell’infanzia paritarie. Materne e asili nido, privati, rischiano la non riapertura, a settembre, perché in mancanza della retta non riescono a coprire tutte le spese.
Così, i dirigenti delle scuole private del territorio hanno scritto una lettera al presidente della Regione, Marco Marsilio, ed al Commissario prefettizio, Mauro Passerotti, per chiedere un aiuto concreto.
La chiusura delle scuole, infatti, ha indotto i dirigenti a sollevare i genitori dal pagamento della retta, non potendo garantire il servizio.
“L’aspetto economico – spiega Francesca Colella responsabile di una scuola dell’infanzia paritaria di Avezzano – è assolutamente penalizzato. Oltre alla spesa del personale ci sono spese extra che non vengono considerate. Senza aiuti alcune strutture sono destinate alla chiusura”
Sebbene il Governo avesse proposto alle scuole paritarie di mettere il personale in cassa integrazione, non sono state considerate le spese extra, che gravano sul bilancio.
Ma non solo, la sospensione dell’attività scolastica intacca anche un altro aspetto: quello psicologico del bambino.
Colella spiega: “Gli anni da 0 a sei sono quelli più importanti perché si creano gli automatismi emotivi e comportamentali. La socializzazione è fondamentale rispetto a questo periodo di vita. Il governo dovrebbe dare voce anche agli esperti dell’infanzia”.