Le proroghe, in particolare sui bandi e sugli avvisi per candidature a finanziamenti pubblici, non sono mai una buona soluzione. Ammettiamo come Uncem un po’ di buona e sana perplessità di fronte alla proroga arrivata, al 15 novembre – la seconda proroga – al bando piccoli Comuni varato da Casa Italia. È stata comunicata oggi, a 24 ore dalla scadenza prevista, dopo una prima proroga, il 25 ottobre appunto. Si va al 15 novembre 2023. È il bando della legge sui piccoli Comuni, la 158 del 2017, arrivato a sei anni dal varo di quella norma, all’unanimità delle Camere, nell’ottobre 2017. Uncem vi aveva lavorato moltissimo, in particolare con Ermete Realacci ed Enrico Borghi, primo e secondo firmatario di quella legge così rilevante per la Repubblica. Il bando, in attuazione del “Piano per la riqualificazione dei piccoli Comuni” – oltre 5800, secondo la legge 158, i potenziali candidati – non era quello che volevamo. Premia il “municipalismo” e incentiva poco, quasi niente, il lavoro insieme tra Enti. Per Uncem, la pianificazione della rigenerazione economica e sociale tra Comuni, insieme sui territori, grandi e piccoli Comuni, è decisivo. Vince chi lavora insieme. Il bando ha previsto pre-candidature (4900 quelle arrivate) e ora l’invio dei progetti. 132 i milioni disponibili, anche se erano 160 quelli accantonati a seguito della legge. Non sono molti, ne servono altri. Centinaia di Comuni hanno lavorato nelle ultime ore intensamente, con tecnici e consulenti accanto a Sindaci e Amministrazioni. Ora la proroga. Mai soluzione vera e positiva, alle sfide, tante dei territori.
Comunicato stampa