Un intervento del ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, affinché “venga convocato quanto prima un tavolo di confronto tra le parti sociali, la proprietà aziendale e le istituzioni locali, e, in particolare, venga compiuto ogni sforzo per individuare soluzioni alternative alla chiusura nell’ottica di salvaguardare gli attuali livelli occupazionali, in considerazione dell’importanza che lo stabilimento produttivo riveste per il territorio”.
Lo chiede il presidente della Regione Abruzzo Marco Marsilio a proposito dell’annunciata chiusura dello stabilimento Riello di Villanova di Cepagatti (Pescara) e del licenziamento di 71 lavoratori.
In una lettera al ministro, Marsilio, ricordando che la società ha deciso di delocalizzare la produzione in Polonia, sottolinea che “ciò che lascia fortemente attoniti è il fatto che lo stabilimento abruzzese della Riello non solo non si trova in una situazione di particolare difficoltà, ma, al contrario, sembrerebbe che stia attraversando un periodo florido sotto il profilo della produttività e, quindi, del risultato economico, il che rende del tutto ingiustificabile tale decisione”.
Il governatore aupica quindi che “il Governo faccia sentire tutto il proprio peso nei confronti di questa azienda per far sì che questa possa mantenere un comportamento più rispettoso nei confronti del territorio e delle istituzioni locali e maggiormente aderente ai principi di responsabilità sociale che devono caratterizzare le relazioni industriali”.
Marsilio sottolinea poi come “la scelta dell’azienda di chiudere lo stabilimento di Villanova di Cepagatti stia provocando grande sconcerto tra i dipendenti, i quali rischiano di ritrovarsi improvvisamente senza lavoro e reddito, con inevitabili ripercussioni per le loro famiglie, anche considerando la difficile ricollocazione in un territorio già interessato da problemi occupazionali”.