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Sentenza Tar, Italexit : “Abruzzo assassinato”

Il coordinamento Provinciale Italexit su commercio: "oramai siamo sudditi non più cittadini"

Si è appreso nella serata di ieri con la sentenza del TAR del 11 dicembre 2020 dove viene sospesa l’ordinanza del governatore Marco Marsilio, dopo l’impugnazione da parte del governo.

È quanto si legge in una nota del coordinamento Provinciale Italexit con Paragone – Pescara.

Ci duole rappresentare che questo perverso gioco protratto da alcuni giorni, non fa altro che gettare nell’incertezza e nello sconforto migliaia di famiglie e attività commerciali abruzzesi.

Il problema – proseguono – non è chi abbia fatto bene o fatto male, chi ha rispettato la legge o l’abbia aggirata, il problema è che hanno ucciso l’Abruzzo ed in particolar modo tutte quelle attività che se anche per un giorno si trovano a ritrovarsi chiuse.

Ma a noi non piace esser miopi ma vogliamo esser presbiti.

Pensate semplicemente che nel mese di dicembre si fattura almeno il 20/30% del ricavo annuale, dove migliaia di commercianti e ristoratori non potranno lavorare a natale perdendo migliaia di euro uscendo dalla zona arancione il 27 dicembre.

Non si sono resi conti affatto che in quel gioco perverso, hanno solo creato danni per migliaia di famiglie e imprese commerciali di nuovo lasciate a se stesse, nessuno chiede scusa, nessuno se ne assume la responsabilità, ma oramai siamo sudditi non più cittadini di un paese democratico, dove si regna a colpi di DPCM che sembrano editti, i quali come strumento temporaneo e atto amministrativo per loro definizione, assumono sempre più la forma di suprema lex “declassando la costituzione a noi cara a carta straccia”.

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