Il TAR Lazio, con sentenza n. 1862, del 16 febbraio scorso, ha annullato il DPCM del 14 gennaio 2021 nella parte in cui esclude gli “estetisti” dai “servizi alla persona” erogabili in “zona rossa”. La sentenza comporta senza dubbio l’immediata decadenza della sospensione, nelle “zone rosse”, dell’attività di estetista, da considerare esercitabile, tanto quanto quella di parrucchiere e barbiere, nel rispetto delle linee guida approvate dalle Regioni per l’esercizio dell’attività. Qualora, il prossimo 5 marzo, alla scadenza del DPCM del 14 gennaio 2021, il Presidente del Consiglio dovesse riproporre restrizioni per le zone rosse, non potrebbe che prenderne atto, modificando il testo del provvedimento.
Si precisa che CONFESTETICA, associazione maggiormente rappresentativa degli estetisti, ha presentato ricorso al TAR Lazio in data 31.12.2020 impugnando i DPCM del 03/11/2020, 03/12/2020 e 14/01/2021 chiedendo il loro annullamento considerata la discriminazione nelle aperture tra parrucchieri ed centri estetici nelle c.d. zone rosse.
CONFESTETICA ha vinto il ricorso con sentenza n. 01862 del 16/02/2021 che ha annullato il DPCM del 14/01/2021 consentendo così l’apertura di tutti i centri estetici in Italia nelle zone rosse. La sentenza è immediatamente esecutiva.
Nel frattempo, qualora gli Organi di vigilanza dovessero contestare agli estetisti che in “zona rossa”, oggi nel caso dell’Abruzzo le Province di Chieti e Pescara, esercitino l’attività una ipotetica violazione delle norme di contenimento antiCovid 19, gli operatori dei servizi alla persona in questione potrebbero facilmente opporre l’avvenuto annullamento da parte del TAR Lazio della sospensione prevista per la particolare attività dal DPCM 14 gennaio, che pertanto non può esplicare più effetti restrittivi nei confronti degli estetisti.
Questa l’interpretazione della sentenza fornita dall’Ufficio Legislativo ed Affari Giuridici della Confesercenti Nazionale, accolta con grande soddisfazione da Filiberto Figliolini, Presidente Nazionale degli Acconciatori di Confesercenti ed Arianna Pulsoni, Coordinatore Regionale del comparto estetico. Per i dirigenti dell’Associazione, la sentenza ha reso giustizia al settore dell’estetica ed ha riconosciuto che non esisteva coerenza logica nella decisione, tra l’altro assunta dal Governo con il Dpcm del 3 novembre 2020, diversamente da quanto fatto in precedenza dal mese di marzo, di lasciare aperti i parrucchieri e chiusi i centri estetici. La sentenza ribadisce che, i centri estetici sono luoghi sicuri, al pari delle attività di barbieri e parrucchieri, citando anche le linee guida stabilite da INAIL e dal CTS lo scorso 13 maggio, nelle quali si stabiliva che “l’estetista lavora in ambienti generalmente singoli e separati (cabine) e le prestazioni tipiche comprendono già misure di prevenzione del rischio da agenti biologici alle quali ci si deve attenere rigorosamente nello svolgimento della normale attività professionale”. Dal canto nostro, proseguono Figliolini e Pulsoni, responsabili per l’Abruzzo di Confesercenti Immagine e Benessere, abbiamo sempre ribadito, che i centri estetici sono sottoposti a protocolli di sicurezza scrupolosi che garantiscono la sicurezza di clienti e operatori e che mal giustificavano, secondo noi, la chiusura forzata. L’accoglienza in centri e saloni sicuri è stata, fin dall’inizio della pandemia, alla base dello spirito del lavoro dei colleghi imprenditori e del rispetto verso clienti e collaboratori. Cogliamo l’occasione per ribadire la nostra vicinanza alla categoria, nel proseguo di quanto fatto in mesi, nei quali non è mai venuto meno il supporto dell’associazione, a tutti i livelli istituzionali, locale, regionale e nazionale, e la solidarietà dei colleghi degli altri settori.