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Senza vincitore il Derby rovetano tra Pero dei Santi e Canistro: «Abbiamo buttato via un tempo»

Si è consumato nel pomeriggio di sabato l’anticipo della quarta giornata d’andata del campionato di terza categoria. Spalti aperti al pubblico al ‘Comunale’ di Pero dei Santi, sul terreno di gioco due formazioni dal mordente d’acciaio a contendersi il ‘derby della castagna’. Gara anticipata di un giorno proprio in ragione della specifica richiesta della società di proprietà di Nico Persia, impegnata, ieri, nell’ormai classico appuntamento autunnale con la Roscetta. Il fascino della sfida tra vicine di casa e di vallata ha raccolto il pubblico delle grandi occasioni, accarezzato da un’insolita calura che, per certi versi, ha stonato con l’outfit autunnale della tifoseria.

g5Bollenti, tanto per restare in tema, gli animi in campo, specie sul fronte casalingo. L’1-1 finale inquadra l’andamento di una gara per lunghi tratti equilibrata, sbloccata nella ripresa da un Canistro cinico, grazie alla zampata in area del nuovo entrato Antonio Iodice, e rimessa sui binari di partenza da Simone Guidone, bravo a trovare il secondo palo col mancino, dopo uno spunto personale da posizione defilata. Negli ultimi secondi di gara la rete del Pero annullata a D’Innocenzo per sospetto fuorigioco. Immediate le proteste dei compagni: su tutte quella di Guidone, visibilmente furioso col direttore di gara. Inevitabile il rosso per l’esterno d’attacco classe 1992, mix in carne ed ossa di temperamento, passionalità e cattiveria agonistica, sugli scudi, nel bene e nel male, dei novanta minuti del derby.

g4«Sono dispiaciuto per l’epilogo della gara. In quel momento non riesci a controllare il nervosismo, poi, a freddo, ci ripensi e te ne penti. Sono arrabbiato con me stesso per quella reazione, non sono riuscito a tenere a freno la tensione. Il mister mi ripete che faccio la differenza in positivo e in negativo, la cosa che più mi dispiace è deludere le sue aspettative. Sono tre anni che mi dà fiducia, lui è un esempio di fair play. Devo imparare a seguire i suoi consigli anche quando sono sul terreno di gioco».

Il Canistro arrivava all’appuntamento con la formazione di Federico Cecchini con sei punti in classifica, due in più rispetto al Pero dei Santi. Primo tempo contratto, poche azioni da segnalare ed un pizzico di sfortuna per i ragazzi della Sponga: prima il palo, poi un intervento pregevole di Petricca, estremo difensore di casa, a sbarrare la porta avversaria. Qualche buono spunto dello stesso Guidone a equilibrare il parziale, su tutti un mancino a incrociare sul secondo palo, fuori di poco. Ripresa spumeggiante, con gli episodi chiave delle reti e qualche focolaio ad anticipare la mischia di fine gara, causa la rete annullata ai padroni di casa.

g2«Nel primo tempo eravamo sottotono – ha continuato Guidone – e non siamo riusciti ad esprimerci come volevamo. Il gol del Canistro ci ha dato una scossa, abbiamo cominciato a giocare e, poco dopo, è arrivata la rete del pari. Credo che, per certi versi, l’1-1 ci stia stretto: se c’era una squadra che meritava i tre punti, quella era proprio il Pero dei Santi. Va bene così, dobbiamo imparare dagli errori e migliorare. In alcuni momenti vedo poca cattiveria calcistica: dobbiamo essere più maschi».

g1Una grande famiglia quella del Pero, raccolta sotto l’ala del presidente Alessia De Blasis. Pochi mesi fa una retrocessione amara, motivo di rammarico ma, mai, di disimpegno. La società e la squadra si sono lasciate alle spalle quel fallimento e guardano al futuro con determinazione. «Siamo un grande gruppo, – ha affermato, a margine della gara, Simone – ci vogliamo bene. Abbiamo questa voglia di ritrovarci fuori dal campo, ogni occasione è buona per organizzare qualcosa. Proprio ieri sera, c’è stata una grande cena anche con le famiglie. Credo che se saremo bravi a lavorare e, a seguire le indicazioni del mister, potremo disputare un grande campionato di vertice».

 

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