Il disegno di legge dei consiglieri Testa e Quaglieri e del sottosegretario alla presidenza D’Annuntiis, tutti e tre di Fratelli d’Italia, di dare sepoltura ai feti mai nati di età gestionale inferiore alle 28 settimane, anche senza il consenso dei genitori scatena la protesta e l’indignazione anche dei Giovani Democratici, dopo quella arrivata ieri dalla Conferenza delle Donne Democratiche.
“Questa delirante e offensiva proposta non va affatto nella direzione di promuovere la cosiddetta cultura della vita, è solo un modo subdolo di violare la privacy della donna ed umiliarla, sbattendo il suo nome su una croce – afferma Annachiara Di Lorenzo, responsabile regionale dei GD per le politiche di genere – ricordiamo infatti che la possibilità di seppellire il feto è già garantita dalla legge qualora i genitori lo volessero”.
“Essere a favore della vita – conclude la Di Lorenzo – significa essere a favore, innanzitutto, di quella di chi è vivo, portando rispetto verso le scelte, più o meno sofferte, delle donne. Ancora una volta abbiamo a che fare con una destra poco empatica e rispettosa ma tanto bigotta e retriva”.
“Fa specie – afferma infine il segretario dei Giovani Democratici d’Abruzzo Claudio Mastrangelo – che siano uomini di mezza età a voler decidere cosa è eticamente irreprensibile o censurabile in materia di diritto alla libera scelta delle donne riguardo la loro maternità. Questo ennesimo attacco della destra di Fratelli d’Italia alla Legge 194 e all’autodeterminazione della donna è gretto, subdolo e vigliacco oltre che essere il retaggio di un problema culturale che è ancora ben lontano dall’essere risolto”.