Scatta il sequestro di macchine operatrici e di un impianto di recupero rifiuti a Pescara. Questo il frutto scaturito da indagini effettuate e portate a termine da parte Nucleo Operativo Ecologico Carabinieri di Pescara, con il concorso del quinto Nucleo Elicotteri Carabinieri di Pescara. La Procura della Repubblica ha convalidato il sequestro dell’area, in cui insistono inerti da demolizione e terre e rocce da scavo, per le ipotesi di reato di concorso in gestione illecita di rifiuti, inosservanza di prescrizioni dell’autorizzazione, nonché discarica abusiva.
Contestata anche l’esecuzione di lavori in assenza di permesso di costruire, realizzati in area sottoposta a vincolo paesaggistico, ovvero nei pressi dell’area di esondazione del fiume Tavo, con distruzione o deturpamento di bellezze naturali.
L’ispezione, inoltre, del NOE (Nucleo Operativo Ecologico) ha permesso di accertare che erano stati realizzati stoccaggi illeciti dei medesimi rifiuti anche in altre aree attigue all’impianto, sia private che demaniali, anch’esse sottoposte a sequestro unitamente ai mezzi impiegati per compiere le predette attività illecite. Sono stati deferiti all’Autorità giudiziaria il titolare dell’impianto, i soggetti produttori dei rifiuti, l’azienda teatina interessata a compiere la demolizione edilizia e quella vestina incaricata dell’illecito smaltimento.