Dodici immobili (6 terreni e 6 fabbricati) per un valore complessivo di circa 1,5 milioni di euro, appartenenti a famiglie Rom e situati tra l’Abruzzo e il basso Lazio, sono stati sequestrati dalla Direzione Investigazione Antimafia e dalla Sezione Operativa della Compagnia Carabinieri di Cassino.
Tali famiglie, spiegano gli inquirenti, sono note “per la loro appartenenza ad un sodalizio criminale”.
Si tratta di un “importante risultato”, osservano ancora in una nota, frutto di “una proficua sinergia investigativa” tra i Carabinieri e la Guardia di Finanza, che ha portato a individuare il coinvolgimento di “un contesto associativo dedito allo spaccio di stupefacenti, all’usura, alle estorsioni e all’intestazione fittizia di beni”. Le indagini, sottolineano gli inquirenti all’Ansa Abruzzo, hanno permesso “di delineare la pericolosità sociale della compagine criminosa”, facendo emergere “l’evidente sproporzione tra i redditi dichiarati dai soggetti e i cospicui beni accumulati illegalmente nel tempo”.