Dall’anno 2007 il rito è supportato da un progetto di monitoraggio scientifico della salute dei serpenti, unico, quantomeno in Italia. Nei giorni precedenti il secolare Rito di San Domenico, ogni serpente raccolto nei dintorni di Cocullo dai Serpari viene identificato, misurato, pesato, marcato con microchip, esaminato e sottoposto ad esame obiettivo e ad alcuni esami di laboratorio.
I Serpari di Cocullo, già cercatori di serpenti e oggi anche “ricercatori”, sostengono da anni ormai il monitoraggio della salute dei serpenti di Cocullo, realizzato da uno staff scientifico (Dott. Ernesto Filippi, Dott. Gianpaolo Montinaro e il veterinario Dott. Pasqualino Piro) per la tutela degli animali in ottica di conservazione della specie, nonché a tutela del Rito stesso.
Scienza, tradizione e antica cultura popolare in un connubio che negli anni ha attirato l’attenzione del mondo scientifico e dei mass media, tra cui recentemente il New York Times.
Questo progetto che negli anni si è consolidato, cresce e si sviluppa sempre di più anche grazie alla disponibilità di tecnologie avanzatissime.
Alla proficua collaborazione con l’Università di Bari, Facoltà di Veterinaria (Prof. Dr. Domenico Otranto e Dr. Jairo Mendoza) iniziata lo scorso anno nell’ottica dell’approccio One Health (il riconoscimento che la salute umana, la salute animale e la salute dell’ecosistema siano legati indissolubilmente) si aggiunge dal 2024 quella con uno degli Istituti scientifici più prestigiosi al mondo: il Max Planck Institute (MPI).
Il Prof. Dr. Martin Wikelski, direttore del Dipartimento del Comportamento animale del MPI, insieme con la ricercatrice Uschi Müller, intende investigare la sensibilità dei serpenti ai movimenti sismici. Esistono testimonianze provenienti da varie parti del mondo che inducono a ipotizzare che questi animali possano essere sentinelle di un evento potenzialmente catastrofico.
Per questo motivo il Max Planck Institute, insieme allo staff scientifico locale, ha individuato Cocullo quale sito idoneo per un progetto di ricerca che persegua le finalità sopra esposte e chiesto il supporto dei Serpari, custodi di un’arte antichissima e già pienamente coinvolti nelle attività di monitoraggio in corso.
Un piccolo trasmettitore impiantato in alcuni esemplari di serpenti fornirà informazioni giornaliere sulle attività dei rettili che strisciano tra le rocce calcaree nelle vallate di Cocullo e immediati dintorni. In questo modo il Rito di San Domenico abate ed i Serpari di Cocullo vanno ad inserirsi all’interno del progetto ICARUS (International Cooperation for Animal Research Using Space), che studia movimenti e comportamenti di migliaia di animali di ogni specie e dimensione (dalle api alle balene) in ogni parte del globo. Ogni giorno, in contemporanea, una inimmaginabile mole di dati viene spedita attraverso sofisticate tecnologie e satelliti al MPI da ogni parte del Pianeta sia dalle terre emerse che dagli oceani.
Quest’anno faranno parte di questi big data anche i dati dall’Appennino Abruzzese.