“Per sostenere il settore vitivinicolo, la Regione deve predisporre maggiori risorse, fra gli strumenti subito operativi c’è la distilleria di crisi, su cui è pronto un Progetto di legge nel caso la Giunta dovesse restare ferma”, così il capogruppo PD Silvio Paolucci e il consigliere Dino Pepe firmatari della proposta.
“La giunta Marsilio ha completamente abbandonato l’agricoltura abruzzese – rilevano l’ex assessore al Bilancio Paolucci e l’ex assessore all’Agricoltura Pepe – nei vari provvedimenti approvati in questi mesi non vi è traccia di sostegni concreti per questo settore. Il comparto agricolo e zootecnico anche in questa spaventosa crisi ha mantenuto il suo ruolo strategico ed essenziale per l’intera economia regionale, ma dalla Regione non vi è stato alcun segnale di vicinanza. Così per un altro comparto di valore del nostro PIL: per far fronte alla crisi del sistema vitivinicolo il Governo nazionale e la ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, hanno emesso un Decreto che prevede risorse per agevolare la cosiddetta “Distillazione di crisi” e la “Vendemmia verde”, si tratta di due provvedimenti che rappresentano un importante segnale e un aiuto concreto per tutte le cantine che hanno difficoltà a causa del lockdown . Per l’Abruzzo significa dare respiro a gran parte della filiera”.
Lo scopo del progetto di legge regionale è quello di aggiungere risorse economiche locali ai fondi governativi per quanto riguarda la distilleria di crisi e prevedere risorse per ampliare la platea dei beneficiari e operare anche su altri fronti, fra gli altri, la lotta contro la speculazione del prezzo del latte, per il rimborso dei costi fissi di produzione della razione alimentare, il supporto alle attività florovivaistiche fermate dal Covid. Quanto alle azioni principali: “I nuovi stanziamenti regionali portati dalla legge, se approvata, consentirebbero, ai produttori, di avere maggiori risorse dal conferimento del vino avviato alla distillazione di emergenza, che è fissata dal decreto ministeriale a 2,75 euro, per innalzare, come sta avvenendo in altre realtà regionali dove stanno integrando in tal senso, sino ad euro 3,85 per i vini (cifra corrispondente tra l’altro all’attuale prezzo di mercato comprensivo di IVA) cosicché tutti i produttori possano almeno recuperare le spese della vendemmia 2019 e affrontare la prossima e imminente raccolta con una maggiore tranquillità – illustrano i due consiglieri – Questa proposta punta sì a ridurre le scorte di vino giacenti in magazzino, ma anche a evitare turbative di mercato. I beneficiari sono i produttori di vino, come definiti dal decreto del Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali, in regola con la presentazione delle dichiarazioni vitivinicole. Il vino da avviare alla distillazione deve essere detenuto alla data del 31 marzo e risultare dai registri ufficiali di cantina come vino non a denominazione di origine e non ad indicazione geografica. L’alcool derivante dalla distillazione dovrà essere utilizzato esclusivamente per uso industriale, per fini farmaceutici e per la produzione di disinfettanti”.
“È arrivato il momento di dare un positivo segnale anche a questo comparto – concludono -promuovendolo e sostenendolo attraverso ogni mezzo. Si può fare, ma bisogna lasciare i tempi lenti a cui il governo di centrodestra ci ha abituati e agire in modo tempestivo, seguendo l’esempio delle Regioni che si stanno già muovendo, in modo tale che non si scontino altre attese e si porti liquidità all’economia territoriale, perché questa si traduce in lavoro e fa da motore alla vera ripresa, quella che in cui i nostri produttori e le nostre cantine sociali non siano svantaggiati rispetto alle aziende e cantine delle Regioni limitrofe”.