Sarà possibile sino al 22 ottobre presentare domanda per l’utilizzo dei 90 milioni di euro previsti dal Decreto Rilancio per i comparti zootecnici in crisi.
Ultimi giorni per accedere, dunque, al decreto attuativo, su cui giunse l’intesa lo scorso luglio in Conferenza Stato-Regioni, che prevede nello specifico 30 milioni di euro destinati alla filiera suinicola con aiuti fino a 20 euro per ogni capo di suino macellato o suinetto allevato nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno 2020; 4 milioni di euro al comparto cunicolo con aiuti fino a 1 euro per ogni coniglio macellato dal primo aprile al 30 giugno; 500 mila euro per la filiera caprina che saranno concessi alle imprese attraverso un aiuto fino a 6 euro per ogni capo macellato dal 1° gennaio al 30 giugno; 8,5 milioni di euro per gli allevamenti ovicaprini con aiuti fino a 3 euro per ogni pecora o capra allevata nel periodo dal 1° maggio al 30 giugno; fino a 110 euro alle imprese di allevamento di vitelli da carne per ogni capo di età inferiore agli 8 mesi macellato nel periodo dal 1° marzo al 30 giugno, per risorse complessive pari a 20 milioni di euro; alla filiera del latte bufalino 2 milioni di euro che incrementano le risorse già destinate al comparto con il Fondo per la competitività delle filiere, previsto dal decreto ministeriale dello scorso 3 aprile.
A queste sovvenzioni dirette pari a 65 milioni di euro si sommano quelle dell’ammasso privato: 15 milioni di euro saranno stanziati per le carni di vitello, mentre 10 milioni di euro per i prosciutti di suino a denominazione d’origine protetta (Dop).
“Gli aiuti sono concessi per carni di qualità da animali allevati e macellati in Italia – dichiara il Sottosegretario alle Politiche Agricole, Giuseppe L’Abbate – nel rispetto dei massimali previsti dal Quadro temporaneo di aiuti della Commissione europea, ovvero pari a 100mila euro per singola impresa agricola. L’impegno del Ministero delle Politiche agricole per sostenere le imprese agricole italiane a risollevarsi dalla crisi causata dal Covid-19 prosegue con grande attenzione e costanza. Alle misure di ristoro economico come questa – conclude il Sottosegretario Giuseppe L’Abbate – sono abbinati strumenti di accesso al credito per garantire liquidità alle aziende e permettere loro nuovi investimenti, anche in ottica di rilanciare le esportazioni delle eccellenze agroalimentari made in Italy su cui il Governo sta puntando molto”.