L’Aquila Città Multiverso è il titolo del progetto che lancia la candidatura del capoluogo d’Abruzzo verso la fase finale per l’aggiudicazione del titolo di Capitale italiana della Cultura 2026. Si entra nel vivo della gara, che vede L’Aquila concorrere tra le 10 finaliste con un ambizioso programma di sperimentazione artistica per la creazione di un modello di rilancio socioeconomico territoriale basato proprio sulla cultura, in grado di proiettare L’Aquila “Città territorio”, insieme a Rieti ed ai Comuni del Cratere, verso un futuro costruito su quattro assi: coesione sociale, benessere, innovazione e sostenibilità ambientale.
Il sindaco Pierluigi Biondi ha evidenziato che “L’Aquila Capitale della Cultura 2026 è innanzitutto un sogno, quello di vedere riconosciuto il grande percorso che la città sta portando avanti dopo il terremoto del 2009, ed è anche il consolidamento della grande tradizione culturale che caratterizza L’Aquila. La nostra candidatura è una sfida coraggiosa. Il percorso di ricostruzione, la Città moderna che siamo oggi e un’amministrazione che sappia lasciare il segno assumono ancor maggior significato se accompagnati dal coraggio delle sfide. Per questo affronteremo con serenità tutti gli appuntamenti che ci aspettano. Il 4 e il 5 marzo prossimi ci saranno le audizioni delle dieci finaliste e noi racconteremo il nostro progetto”.
Queste le parole di Gaetano Quagliariello, presidente della Fondazione Magna Carta, che ha preso parte alla presentazione a Roma al Mic del Premio Letterario Gioacchino Volpe, di cui sarà componente di giuria. “Viviamo un periodo in cui tutto è effimero, ma una città che ha sofferto come L’Aquila, che ha promosso e presentato il Premio letterario Gioacchino Volpe, dimostra una volta in più che ha saputo fare della conservazione della sua memoria uno degli elementi alla base del suo cammino di rinascita: tutto questo dimostra quanto L’Aquila meriti di essere Capitale della Cultura“.
Il giornalista Bruno Vespa, anche lui nella giuria del Premio letterario Gioacchino Volpe, ha ricordato: “Quando ci fu il terremoto, nel 2009, si disse che il capoluogo abruzzese dieci anni dopo il sisma sarebbe stato Capitale della Cultura italiana, in segno di riconoscenza rispetto alla storia dell’Aquila. Nel 2019 purtroppo non eravamo pronti, ma adesso lo siamo. L’Aquila e gli aquilani si meritano questo riconoscimento”.
Il giornalista Antonio Polito, anche lui componente della giuria del premio letterario, a margine della presentazione ha sottolineato: “Sostengo convintamente la candidatura dell’Aquila a Capitale della Cultura 2026, innanzitutto perché – nonostante si tratti di una città straordinaria – molti italiani hanno avuto modo di conoscerla soltanto in una circostanza tragica, qual è stata il terremoto, ma anche perché la città ha dimostrato in questi anni un’incredibile capacità di rinascere. L’Aquila è, inoltre, un importante centro di devozione, riferimento nella storia cristiana con il rito della Perdonanza, primo Giubileo della storia e oggi patrimonio Unesco. Infine, è sede di una vivace vita culturale grazie a gruppi e associazioni particolarmente attivi e propositivi. Per tutte queste ragioni, forza L’Aquila”.
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