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“Siamo alla terza ondata e Abruzzo tra gli ultimi”

Per il consigliere Scoccia: "L'Abruzzo naviga a vista sulla pelle dei cittadini".

“L’Abruzzo continua a essere fanalino di coda delle regioni italiane in relazione al rapporto tra vaccinati e totale della popolazione. Questo dato, sommato alla incidenza della variante inglese sul Territorio Regionale, è una realtà che spaventa”.

Esordisce così il Consigliere Regionale Marianna Scoccia alla luce degli ultimi fatti emersi.

“Durante l’ultimo Consiglio regionale è chiaramente emerso che l’Abruzzo NON ha un piano di vaccinazione ed appare ormai chiaro che ogni procedura sia stata demandata alle singole Asl abruzzesi: il risultato è una disomogeneità di interventi ed uno smarrimento generale dell’utenza coinvolta”, afferma in una nota ufficiale la consigliera regionale di Opposizione.

“Tutto questo mentre i dati sui contagi dimostrano chiaramente la presenza di una terza ondata: Cosa è stato fatto in questi mesi?”, aggiunge la Scoccia.

“Non abbiano contezza di come si stia procedendo, nulla sappiamo sui numeri del personale medico e paramedico dedicato alla vaccinazione, sulle sedi predisposte, sui criteri, sui tempi, non sappiamo quanti centri vaccinali siano necessari. Non sappiamo nulla poiché l’assessore alla Sanità Verì continua con l’atteggiamento evasivo che caratterizza il suo operato, che risulta intollerabile nel pieno di una pandemia”.

“Emblematiche risultano le dichiarazioni contrastanti, dell’Assessore alla Sanità che addebita, a mezzo stampa, alla scarsità di personale medico e paramedico il ritardo nella somministrazione dei vaccini e quelle del Presidente Marsilio che chiede, invece, di iniziare l’inoculazione delle prime dosi di vaccino ad una platea più ampia. Ma non basta: mentre, ad esempio, in diverse aree della Regione arranca la somministrazione dei vaccini al personale scolastico, la Asl di Chieti ha deciso di vaccinare gli avvocati della propria provincia, alcuni minuti fa il Presidente Marsilio ha richiesto che si proceda con le vaccinazioni per gli studenti oltre i 18 anni: la scelte appaiono assolutamente legittime ma evidenziano, con forza, le discrepanze territoriali nella gestione del Piano Vaccini, un piano che, invece, dovrebbe essere gestito a monte da una cabina di regia Regionale efficiente”.

“Regna inoltre una confusione totale sul come si stia procedendo alle somministrazioni vaccinali, chi si registra sulla piattaforma non sa quando verrà chiamato, non sappiamo a che punto si trovi l’avvio della vaccinazione degli ultra 80enni. Non abbiamo contezza di quanti punti vaccinali siano necessari in provincia de L’Aquila ad esempio” “Sul piano Sanitario ed economico, soprattutto in questo momento, dobbiamo sapere cosa riferire alla comunità, ne ha il diritto! L’Abruzzo continua a navigare a vista, sulla pelle dei cittadini“, conclude il Consigliere Regionale.

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