Dal riciclo dell’acqua di cottura alla paglia isolante, ci sono dei piccoli accorgimenti per consumare meno acqua in un momento di siccità e salvare orti e piante in vaso.
Li suggerisce Coldiretti che con i tutor del verde di Campagna Amica ha elaborato un vademecum.
“In un momento di gravissima emergenza è necessario che le risorse idriche vengano concentrate sull’uso umano e su quello agricolo”, sottolinea l’organizzazione.
Per innaffiare, una buona soluzione può essere il riutilizzo dell’acqua di cottura di pasta, riso o verdure; ma per mantenere la terra dei vasi umida è importante ‘pacciamarla’, cioè ricoprirla con della paglia che rilascerà anche sostanze benefiche e favorirà la biodiversità del suolo. Va bene anche un sistema d’irrigazione a goccia fai da te (riempire una bottiglia di acqua e chiuderla con il tappo dove andrà fatto un piccolo buco poi capovolgerla e posizionarla sul suolo) ma esistono anche appositi gel trattieni acqua per il lento rilascio. Per chi può farlo resta sempre valido il consiglio di innaffiare la sera così da ottimizzare il volume di acqua utilizzato che non evapora subito a causa dell’irraggiamento solare.
“Se in passato erano soprattutto i più anziani a dedicarsi alla coltivazione dell’orto, memori spesso di un tempo vissuto in campagna adesso – sottolinea la Coldiretti – la passione si sta diffondendo anche tra i più giovani. Un fenomeno sostenuto dal lavoro delle 27mila imprese, con circa 200mila addetti e 30mila ettari coltivati, impegnate nella filiera del florovivaismo tricolore, un’eccellenza del Made in Italy dal valore di oltre 2,57 miliardi di euro”.