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Sindacati Abruzzo: “Fare luce su incarichi Asl 1”

I sindacati chiedono a gran voce ai vertici della ASL 1 Abruzzo e del Governo Regionale che si faccia luce sull’adozione della delibera n. 2042 attraverso la quale si bandiva il reclutamento di un considerevole numero di incarichi di funzione

Sanità Abruzzo, Fp Cgil L’Aquila: «Una mercificazione della salute»

FP CGIL, CISL FP, FIALS E NURSIND annunciando una mobilitazione del personale, con la calendarizzazione di una serie di assemblee su base provinciale, chiedono a gran voce ai vertici della ASL 1 Abruzzo e del Governo Regionale che si faccia luce sull’adozione della delibera n. 2042 attraverso la quale si bandiva il reclutamento di un considerevole numero di incarichi di funzione per il personale del comparto.

Sul tema è stata investita la Commissione Regionale di Vigilanza che però ha rinviato la seduta per la seconda volta (a data da destinarsi) a causa delle indisponibilità del Direttore Generale, dell’Assessora Verì e di altri componenti della maggioranza; questa situazione di stallo genera delle tinte opache su una vicenda che merita chiarimenti davanti ai lavoratori e cittadini.

La Fp Cgil L’Aquila, Cisl Fp Abruzzo Molise, Fials L’Aquila e Nursind L’Aquila affermano che “La questione degli incarichi ha sicuramente una rilevanza giuridica che affronteremo nelle opportune sedi ma ha soprattutto una connotazione squisitamente politica giacché fa emergere un modus operandi di gestire la cosa pubblica non condiviso dalla maggioranza del personale. Difatti la direzione strategica decide di adottare la delibera per il conferimento degli incarichi (pubblicandola solo dopo 5 giorni) il giorno stesso della sottoscrizione del nuovo contratto collettivo nazionale, tutto ciò in barba alle norme ed ai diritti sacrosanti dei lavoratori che dopo anni di mancato rinnovo firmano un contratto più dignitoso”.

Si evidenzia inoltre che lo stesso Direttore Generale aveva negato le richieste di modifica del regolamento di attribuzione degli incarichi, che andasse nella direzione di una maggiore oggettività nella selezione dei candidati, avocando pieni poteri discrezionali nella scelta attraverso un semplice colloquio. La citata Delibera è stata adottata 02/11/2022 giorno in cui è stato sottoscritto il nuovo contratto CCNL
2019/2021 e le sue determinazioni sono palesemente in contrasto con gli istituti giuridico/economici disciplinati dalla nuova normativa.

Inoltre, le somme destinate a tali incarichi, non sono state oggetto di contrattazione decentrata così come previsto dalla normativa vigente. Difatti tali risorse, in base al CCNL 2016/2018, fanno parte del fondo ex art 80 destinato per il pagamento di particolari condizioni di lavoro come indennità, prestazioni aggiuntive e straordinario. Le risorse ascrivibili a tale fondo spesso vengono negate per il pagamento dei succitati istituti
contrattuali nonostante siano necessarie per sopperire alle carenze di personale”.

“Le Organizzazioni Sindacali – continuano – chiedono al direttore generale la revoca in autotutela della delibera in questione e l’avvio delle procedure previste dal nuovo CCNL. Chiedono inoltre di affrontare, unitamente ai rappresentanti delle lavoratrici e dei lavoratori, le numerose criticità irrisolte di interesse collettivo sulle quali la Direzione si è mostrata sempre sorda di fronte alle necessità e alle aspettative di tutto il personale”.

“Ricordiamo – proseguono – che abbiamo già da diversi mesi evidenziato le numerose problematiche attraverso un documento congiunto inoltrato anche al comitato ristretto dei sindaci che ha mostrato il totale disinteresse al confronto con le parti sociali. La Direzione Generale dovrebbe dare risposte tempestive su numerose questioni irrisolte, come ad esempio, la carenza di personale per ogni profilo professionale, il mancato pagamento delle prestazioni aggiuntive al personale impegnato durante l’emergenza COVID, la mancata erogazione dei buoni pasto ai dipendenti nonostante la sentenza della suprema corte di cassazione, la mobilità interna lasciata alla volontà soggettiva e non a criteri oggettivi, la crisi di sistema dei Pronto soccorsi ormai al collasso per carenza di medici, la continua e crescente precarizzazione ed esternalizzazione dei servizi attraverso l’utilizzo spasmodico di personale somministrato pur in presenza di graduatorie concorsuali dalle quali attingere personale a tempo indeterminato; una su tutte la graduatoria del concorso degli Operatori Socio Sanitari”.

“Siamo convinti – concludono – che soltanto attraverso una stagione di contrattazione si possano affrontare le sfide che attanagliano la sanità abruzzese. Bisogna rimettere al centro le lavoratrici ed i lavoratori attraverso politiche che mirano alla valorizzazione, alla crescita ed alla risposta ai bisogni delle comunità. Ribadiamo pertanto la necessità di procedere all’annullamento della Delibera di attribuzione degli incarichi e riaprire il confronto con le Organizzazioni Sindacali firmatarie di contratto sulle tante criticità presenti così come previsto dalla normativa vigente”.

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Redazione IMN