Continuano gli effetti della Legge Severino a Palazzo Città. Effetti che coinvolgo anche il destino di Avezzano. Il sindaco Di Pangrazio resterà sospeso fino al 2023 dalla carica di primo cittadino, stando così le carte, per via della condanna in primo grado.
Il sindaco sospeso adesso, attraverso i suoi legali, potrebbe approntare il ricorso in Appello contro la sentenza penale di condanna oppure attendere la prescrizione.
Questo il suo commento pubblico:
“Le sentenze si accettano e si rispettano. Resta però il fatto che, pur accettandole e rispettandole, possano, legittimamente, essere criticate; a maggior ragione nel momento in cui in tutta la Nazione si sente la profonda esigenza di correggere una normativa, la legge Severino, che appare iniqua all’intero arco parlamentare, all’ANCI e all’intera comunità di Amministratori sparsi sulla penisola. Si accettano e si rispettano, piacciano o meno, ma non può non riflettersi amministrativamente e politicamente, tenendo conto del punto di partenza – da dove si è iniziato – e dell’orizzonte che si pone davanti al percorso – che non è punto di arrivo ma di un rinnovato inizio”. Anche il consigliere di maggioranza Nello Simonelli si esprime sulla recente notizia del rigetto del ricorso presentato dai legali del sindaco sospeso Gianni Di Pangrazio, per effetto della Legge Severino, dopo la sua condanna per peculato d’uso.
“E questa riflessione, per chi crede nel concetto di lealtà, non può che condurre ad una sola conclusione: che si continuerà sulla via tracciata, a supporto del sindaco Giovanni Di Pangrazio, proseguendo nel fare bene le cose che già si stavano facendo bene, migliorando nelle cose che sono migliorabili, con sempre maggior presenza ed impegno e sempre e comunque al servizio della città di Avezzano, che ha chiamato ad un compito preciso, al quale si risponde solo e solamente PRESENTE”, aggiunge.
“Attendiamo, quindi, che Giovanni Di Pangrazio torni ad indossare la fascia tricolore, in quel ruolo di Primus inter pares, attribuitogli democraticamente e incontrovertibilmente dalla Città”, cos conclude il presidente della Commissione Cultura.