Un repertorio importante per l’ultima produzione dell’anno dell’Orchestra dell’Istituzione sinfonica abruzzese (Isa) che si prepara al Gran Galà di fine anno in programma domani, giovedì 29 dicembre, alle 18 al Ridotto del Teatro dell’Aquila e venerdì 30 dicembre alle 21 al Teatro Marrucino di Chieti.
Sul podio Jacopo Sipari Di Pescasseroli.
Voci soliste: Maria Francesca Mazzara, soprano e Valerio Borgioni, tenore.
Un programma che si ispira al repertorio del tradizionale concerto della Filarmonica di Vienna che il primo gennaio di ogni anno ha luogo nella Goldener Saal del Musikverein della capitale austriaca, divenuto uno degli appuntamenti musicali più seguiti al mondo, indissolubilmente legato alle musiche della famiglia Strauss. A questo repertorio, l’Isa ha unito un omaggio a Verdi e Puccini rifacendosi all’usanza del Teatro La Fenice di Venezia, che il primo gennaio di ogni anno offre un programma che nella sua seconda parte (quella trasmessa televisivamente) propone capolavori operistici italiani.
“Sono particolarmente felice e onorato di dirigere questo gala di Capodanno – afferma il maestro Jacopo Sipari Di Pescasseroli -. All’Isa quale mi lega un affetto incondizionato. Abbiamo rinviato questo programma per due volte a causa del Covid, dunque mette un punto al terribile periodo che abbiamo vissuto e che ha cambiato il nostro modo di vivere la musica”.
La produzione chiude un anno che segna il ritorno alla normalità per l’Isa con un numero di abbonati alla Quarantottesima Stagione dei concerti che ha superato le attese della vigilia. “Chiudiamo serenamente questo 2022 – valuta il presidente dell’Isa Bruno Carioti -. Il risanamento dell’ente sta procedendo in maniera spedita nel rispetto delle esigenze della programmazione artistica che quest’anno è stata, finalmente, per la prima volta dall’inizio della pandemia, sostanzialmente regolare dopo un gennaio complicato. Siamo soddisfatti della risposta che arriva sia dalle platee dell’Aquila, Tortoreto, Atri e Città Sant’Angelo, centri in cui abbiamo le nostre stagioni stabili, e sia da quelle dei teatri dove ci esibiamo all’interno di cartelloni di altri enti”.