Oltre 600 case abusive ancora da abbattere. 27mila richieste di condono in 30 anni. La poco ambita presenza nella ‘top four’ degli abusi edilizi stilata da Legambiente, insieme agli scheletri di Pizzo Sella a Palermo, il villaggio di Torre Mileto nel Foggiano, le ville in piena area archeologica a Capo Colonna. E episodi di vera e propria guerriglia popolare per “difendere” le case dalle demolizioni. L’isola di Ischia è segnata dall’abusivismo edilizio (Legambiente senza mezzi termini la definisce “il simbolo indiscusso del cemento selvaggio”), e i geologi denunciano con forza come proprio questa condizione particolare abbia trasformato un terremoto di entità medio-bassa in una terribile nottata di macerie, di morti, di feriti. L’episodio più clamoroso nel 2010: veri e propri scontri di piazza in via Montecito, proprio a Casamicciola, tra circa 600 persone e la Polizia che doveva evacuare una piccola casa abusiva, con un ordine di abbattimento firmato dalla magistratura. All’arrivo della Polizia scattò una reazione furiosa fatta di barricate, lanci di pietre e di bottiglie, un vicequestore ferito alla testa da una bastonata, sei poliziotti feriti.
Una storia annosa, dunque, addirittura secolare: fu la fatiscenza delle case ischiane a provocare nel 1883 2.300 morti per un terremoto, anche questo, di media intensità.
Fonte AGI
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