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Sisma: la lunga notte della memoria 13 anni dopo

Alle 3:32 saranno effettuati 309 rintocchi, uno per ognuna delle vittime

Alla vigilia del 13esimo anniversario del sisma che nel 2009 ha devastato il territorio del Comune dell’Aquila e di altri 56 comuni limitrofi, causando la perdita di 309 vite umane, torna, in programma stasera lungo un percorso di 1.750 metri, la fiaccolata commemorativa a cura del Comitato dei Familiari e del Comune: l’iniziativa era stata sospesa per due anni a causa della pandemia.

Il ritrovo è fissato alle 21 nell’area antistante il tribunale, in via XX Settembre.

Dopo la sosta davanti all’ex Casa dello Studente, l’arrivo è previsto al Parco della Memoria, a piazzale Paoli, dove verrà data lettura dei nomi delle vittime e sarà acceso da uno degli atleti della Nazionale ciclisti Ucraina, ospite in città a seguito dello scoppio della guerra, con un Vigile del Fuoco, il “braciere della memoria”. Durante la fiaccolata è previsto l’obbligo della mascherina al fine di prevenire la diffusione dei contagi da Covid -19.

Alle 24, nella chiesa di Santa Maria del Suffragio, in Piazza Duomo, sarà celebrata una Santa Messa in Suffragio delle Vittime del sisma, officiata dall’Arcivescovo Metropolita della Città dell’Aquila e presidente della Ceam (Conferenza Episcopale Abruzzese-Molisana), Cardinale Giuseppe Petrocchi, cui seguirà una veglia di preghiera a cura dell’Arcidiocesi.

In Piazza Duomo verrà allestito un maxischermo per consentire ai cittadini di assistere alla fiaccolata e alla celebrazione della Santa Messa, e sarà azionato, per il terzo anno consecutivo, il dispositivo che emetterà un fascio di luce verso il cielo. Le immagini saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube e sulla pagina Facebook del Comune.

Alle 3:32 saranno effettuati 309 rintocchi, uno per ognuna delle vittime.

Il Comune dell’Aquila e il Comitato Familiari delle Vittime hanno lanciato un appello ad Anci nazionale e ad Anci Abruzzo affinché i sindaci e gli italiani, nella notte tra il 5 e il 6 aprile, accendano nei loro comuni e alle loro finestre, una luce di speranza, una candela o il cellulare, partecipando così idealmente all’anniversario e ricordando anche le vittime del Covid e di tutte le guerre.

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