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Situazione viticoltura abruzzese, D’Alessandro: “Necessaria manifestazione a Roma”

"Dobbiamo alzare la voce e fare capire la dimensione del dramma, l'obiettivo è la finanziaria"

Solo qualche giorno fa l’ex deputato di Italia Viva Camillo D’Alessandro aveva sollevato il caso dei danni alla viticoltura dalla peronospora che ha distrutto la produzione con un danno dal 70 al 100%. Un grido di dolore che nasce anche dalla sua personale esperienza di piccolo produttore vitivinicolo. Ne suo intervento D’Alessandro aveva denunciato l’inconsistenza dello stanziamento del Governo, un solo milione di euro, per tutta l’Italia. Solo in Abruzzo si stima un danno economico di oltre 200 milioni di euro. Le stime sono prudenziali, ma il crollo è devastante.

La sua battaglia non si ferma e chiede una mobilitazione per fare sentire la voce a Roma.

“Un milione di euro stanziato è una offesa. Bisogna andare a manifestare a Roma, non contro qualcuno, ma per fare emergere ciò che è accaduto e sta accadendo. I vigneti sono letteralmente bruciati e gli agricoltori, se tutto va bene, vedranno qualche soldo tra due anni. In questo lasso temporale dovrebbero sostenere spese ingenti, che si sommano a quelle già sostenute con i fitofarmaci per aver tentato, anche sotto le piogge e ficcando i motori nel fango, di salvare la produzione. Se non pagano i prodotti di quest’anno, spesso rateizzati, nessuno concederà loro credito per i prodotti che serviranno il prossimo anno. Si è bloccato tutto. Non c’è banca o agevolazione sugli interessi che tenga. La campagna 2023 è andata, bruciata, ma chi arriverà alla prossima si vedrà retribuito solo nel 2025. Questo è chiaro o dobbiamo fare un disegnino?”

“Sono coinvolte migliaia di aziende, non ce la faranno, è una emergenza reale. Serve una mobilitazione di tutti, se con la finanziaria non ci saranno risposte qui rischia di saltare tutto, ma il dibattito sulla prossima legge di bilancio è già partito e temo che la questione del danno alla viticoltura non venga iscritta in agenda.”

“È una questione di risorse innanzitutto, ma anche di misure. Serve un ristoro concepito con la modalità avuta con il Covid: si ristora una parte del fatturato perso e poi ISMEA deve concepire misure di garanzia, a tasso zero, per la riattivazione economica delle aziende, con un finanziamento ponte diretto ai singoli agricoltori, o indiretto nei casi di cooperazione, gestito dalle cantine sociali a favore dei soci”

“Le organizzazioni agricole sono al lavoro e stanno facendo sentire la loro voce, temo che senza una mobilitazione vera, trasversale e partecipata, le cose finiranno male. La Regione è assente, va posta la questione nella conferenza delle regioni, dove troveremo certamente alleati nelle altre Regioni colpite dalla peronospora. Serve la mobilitazione di tutti”

“Lancerò un piattaforma per raccogliere le adesioni, non so come andrà a finire, ma non posso stare a guardare, il primo tempo del film è noto, ma temo il secondo tempo, che non ancora va in onda sarà devastante”

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