Tutte le attività legate ai servizi sociali proseguono anche alla luce del Dpcm del 3 novembre e dell’ordinanza 102 del presidente della Giunta regionale.
Lo rendono noto gli uffici regionali del Dipartimento Lavoro Sociale, in relazione ai dubbi interpretativi sorti all’indomani della pubblicazione dei provvedimenti del Governo e della Giunta regionale.
In questo senso, le nuove disposizioni rientrano tra quelle recepite e rafforzate dalla Regione Abruzzo con l’ordinanza 71 dell’8 giugno 2020, che richiama espressamente il Piano territoriale della Regione Abruzzo – Protocollo operativo per la prevenzione, il contrasto e il contenimento dell’emergenza epidemiologica da Covid-19 – ripresa attività e servizi socioassistenziali fase 2. La Regione Abruzzo ha mantenuto, sin dalla fase iniziale della pandemia Covid-19, un costante rapporto di collaborazione e dialogo diretto con tutti i Comuni e gli enti gestori territoriali dei servizi alla persona socio-assistenziali, socio-sanitari e socio-educativi.
In applicazione delle disposizioni governative, già a partire dal Dpcm del 17 marzo 2020, sono state fornite indicazioni agli ambiti distrettuali sociali per la ridefinizione dei servizi sociali, dalla presa in carico dell’utenza agli interventi assistenziali.
Centrale, in questo senso, è stata la decisione di dare impulso alla riorganizzazione territoriale dei servizi alla persona secondo le indicazioni contenute nell’articolo 48 del Dpcm di marzo in modo da dare la possibilità agli enti gestori territoriali di rimodulare i progetti per le attività e i servizi alla persona.
Resta inteso che i nuovi protocolli operativi rivisti alla luce dell’emergenza sanitaria devono essere condivisi dagli attori sociali interessati, in primis gli Enti capofila di ambito distrettuale.