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“Soldi a liste elettorali”, scoppia il caso in Abruzzo

La replica di Testa: "Se D’Alfonso ha notizie certe di reato faccia nomi e cognomi e vada in Procura"

Due finanziamenti senza bando e a discrezione, tra i 1.200 del maxi-emendamento alla legge di Bilancio da 12 milioni di euro, approvato la notte del 30 dicembre, a “due liste elettorali nella provincia di Pescara, contro la legge dello Stato, che vieta il finanziamento pubblico ai partiti. Dazioni da decine di migliaia di euro”.

La denuncia già oggetto di una interrogazione parlamentare, è stata reiterata in una conferenza stampa nei giorni scorsi a Sulmona dal deputato del Pd, Luciano D’Alfonso, ex presidente di Regione.

In Abruzzo scoppia il caso dopo che D’Alfonso ha annunciato che “se entro venerdì prossimo non sarà fatta chiarezza da parte della Regione con un ‘ravvedimento operoso'”, procederà con due distinte denunce alla Procura della Repubblica e alla Corte dei Conti.

Nomi, fatti e circostanze ancora da chiarire e rivelare, ma tanto è bastato per generare una prevedibile scia di reazioni dopo l’ultima conferenza.

Il primo ad intervenire oggi è stato il vice presidente del Consiglio regionale Domenico Pettinari, del M5s: “È mio dovere, nell’esercizio delle mie prerogative e funzioni di sindacato ispettivo chiedere immediatamente conto a Regione Abruzzo di tale situazione che, se fosse confermata, rappresenterebbe un atto molto grave”.

Ad intervenire dal fronte centrodestra in difesa dell’operato della Regione è il deputato di FdI Guerino Testa: “Se l’onorevole del Partito democratico, Luciano D’Alfonso, ha notizie certe di reato faccia nomi e cognomi e vada in Procura, diversamente la smetta di inscenare strumentali teatrini mediatici che, oltre a fallire nelle intenzioni intimidatorie, mortificano il ruolo delle Istituzioni, a partire da quella che rappresenta.

PETTINARI: “CHIARIRE SUBITO, BILANCIO A RISCHIO”

“Apprendo dagli organi di stampa una denuncia pubblica di un parlamentare abruzzese in riferimento ad alcuni fondi che sarebbero stati stanziati nel bilancio di Regione Abruzzo a favore di una non meglio specificata associazione-lista elettorale . È mio dovere, nell’esercizio delle mie prerogative e funzioni di sindacato ispettivo chiedere immediatamente conto a Regione Abruzzo di tale situazione che, se fosse confermata, rappresenterebbe un atto molto grave”, scrive in una nota il vice presidente del Consiglio regionale.

Pettinari chiede “al governo regionale di riferire in aula nella prossima seduta del Consiglio regionale. Se ci si trovasse davanti ad una irregolarità conclamata potrebbe essere impugnata la legge stessa di bilancio di Regione Abruzzo con tutte le conseguenze del caso. Vale a dire che i tanti Enti e Comuni meritevoli dei contributi regionali rimarrebbero senza fondi”.

“Invito quindi a verificare tali contributi in tempi brevissimi e provvedere in caso di irregolarità ad approvare un emendamento correttivo che cancelli i finanziamenti oggetto della denuncia. Un bilancio che ho votato convintamente contro, pubblicato con un mese di ritardo a causa di molti errori ed oggi attenzionato dalla politica per operazioni a dir poco discutibili che denota una cattiva gestione della cosa pubblica”.

“Sono pronto ad interessare le Autorità preposte laddove non venisse fatta immediata chiarezza a tutela del bene pubblico e della regolarità delle contribuzioni”, conclude Pettinari.

TESTA (FDI): “D’ALFONSO SIA PIU’ ACCORTO, PER FARE PROFESSORE DEVE ESSERE INAPPUNTABILE”

“Se l’onorevole del Partito Democratico, Luciano D’Alfonso, ha notizie certe di reato faccia nomi e cognomi e vada in Procura, diversamente la smetta di inscenare strumentali teatrini mediatici che, oltre a fallire nelle intenzioni intimidatorie, mortificano il ruolo delle Istituzioni, a partire da quella che rappresenta”, la dura replica del deputato abruzzese di Fratelli d’Italia, Guerino Testa.

“Da chi ha azzardato delibazioni senza copertura finanziaria, ci si aspetterebbe oggi un modus operandi più accorto, anche perché ben conosce quali siano le procedure relative all’erogazione dei contributi assegnati che prevedono, da parte degli uffici regionali competenti, accurati controlli”.

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