“Marsilio istituisca subito un tavolo di confronto con l’azienda regionale dei trasporti, per capire la ragione dell’elevato numero di soppressioni di corse ferroviarie. Dal 2022 a oggi in tutto sono state ben 278 le soppressioni di TUA e risultano 6 volte superiori a quelle di Trenitalia per il 2022 e di oltre 11 volte maggiori solo per il primo trimestre 2023. Qualcosa evidentemente non va, o va sempre peggio nel trasporto pubblico regionale ed è ora di smettere di nascondere la polvere sotto il tappeto, perché il servizio è sempre più scadente e ciò dipende dalla governance”.
Così il capogruppo Pd in Consiglio regionale Silvio Paolucci che ha presentato un’interrogazione a risposta orale all’esecutivo per avere risposte sull’argomento.
Ci sono i dati: “Nel 2022 le soppressioni delle corse ferroviarie ascrivibili all’Azienda sono state 171 (pari al 1,36%) per TUA S.p.A., su un totale di 12.587 treni programmati e 112 (pari allo 0,22%) per Trenitalia, su un totale di 50.904 treni programmati – incalza Paolucci -. Dal primo gennaio a oggi, in soli 3 mesi, le soppressioni ascrivibili all’Azienda regionale sono state 107 (pari al 3,40%) su un totale di 3.150 treni programmati, e 39 (pari allo 0,30%) per Trenitalia, su un totale di 13.073 treni programmati”.
“Una disparità evidente e penalizzante quella delle soppressioni di Tua, visto che nel Contratto di Servizio l’indicatore di qualità riferito all’indice di soppressione è pari allo 0,3%, percentuale che Trenitalia rispetta in pieno, contrariamente a Tua. Una disparità imponente, valutato anche che ogni punto decimale in più di soppressione rispetto al valore obiettivo citato fa scadere la qualità del servizio”.
“Occorre analizzare ed esaminare tali dati per comprendere le ragioni poste alla base di queste frequenti soppressioni, ma una cosa è certa: è necessario un cambio di passo alla Divisione ferroviaria di TUA, poiché gli utenti non possono scontare sempre sulle loro spalle disagi e disservizi causati dall’Azienda. Serve a tal fine avviare un tavolo di confronto tra Azienda e Regione per addivenire a scelte più aderenti alle esigenze di mobilità di studenti, lavoratori, pendolari e cittadini. Si tratta di un tema non secondario, perché questo scadimento incide sulla qualità anche del nostro servizio su ferro, essendo quello su gomma già provato da problemi e criticità rimaste lettera morta da parte della Regione e della governance aziendale, nonostante le tante iniziative nostre e dell’utenza a riguardo”.