Non c’è correlazione con la vasta operazione anti-spaccio dell’aprile scorso, sempre condotta dalla Polizia dell’Aquila, tramite la quale venne sgominata un’organizzazione di spacciatori di droga; 6 furono le misure cautelari emesse e applicate.
Eppure, 3 decessi a fine 2018, per overdose, hanno fatto scattare le indagini della Squadra Mobile del capoluogo d’Abruzzo.
Sono giovani spacciatori, età media sui 35 anni, non accusati però di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di sostanze stupefacenti. Spacciatori residenti a L’Aquila e di L’Aquila. Di fatti, si muovevano in autonomia. Si sa che non sono coinvolti, invece, cittadini – italiani e stranieri – residenti nell’area marsicana dell’Abruzzo.
Parliamo, di fatti, di spaccio di eroina a L’Aquila città e immediate vicinanze. 9 sono le misure cautelari in carcere, 4 agli arresti domiciliari e 3, infine, sono, invece, gli obblighi di dimora.
Quindi, viene contestato l’articolo 77 e non il 74. Gli spacciatori, in questo caso, si muovevano singolarmente e non in organizzazione criminale.