È fissata per oggi l’udienza in Tribunale a Roma nell’ambito dell’iter avviato dopo la diffida che Strada dei Parchi ha inviato al ministero delle Infrastrutture, guidato dal vice premier Matteo Salvini, al presidente del Consiglio Giorgia Meloni e ai vertici burocratici, per chiedere una provvisionale del risarcimento miliardario che il Mit è chiamato a corrispondere all’ex concessionaria delle autostrade A24 e A25.
A Strada dei Parchi Spa un anno fa è stata revocata anticipatamente, in danno, la gestione delle due arterie – affidata poi ad Anas – come decretato dal Consiglio dei ministri a guida Draghi.
Le argomentazioni legate alla sicurezza e alla manutenzione di ponti e viadotti sono state contestate e impugnate dalla Spa del gruppo industriale Toto, ed escluse anche da due sentenze dei tribunali dell’Aquila e Teramo.
Nessuna novità è emersa fino a venerdì scorso, scadenza entro la quale, secondo le norme, il Mit, che rischia pesanti rilievi di danno erariale, avrebbe dovuto comunicare ufficialmente le intenzioni per l’indennizzo che scatta in seguito alla revoca anticipata, in questo caso nel 2022 con un contratto in vigore fino al 2030.
L’ingente somma varia tra i 2,1 miliardi di euro stimati dagli uffici del Mit e gli oltre 2,3 miliardi citati nella relazione dai commissari del concordato al 100% chiesto da Sdp, per il quale il prossimo 13 luglio è in programma una riunione dei creditori che approveranno l’istanza solo in presenza di un risarcimento o, in subordine, di un suo anticipo, che sia ritenuto congruo con la proposta di piano concordatario definito dagli stessi Commissari nominati dal Tribunale di Roma. Solo in quel caso Strada dei Parchi, e tutto il Gruppo Toto, circa 1100 dipendenti, potranno considerarsi in un approdo sicuro.
La contesa è comunque ancora aperta con le parti che sono in contatto: è destinata ad essere caratterizzata da altre puntate, anche amministrative e giudiziarie.