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Strage di Capaci, CRI: “Da Falcone messaggio importante”

"Non indietreggiare di fronte alla sofferenza umana". A Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, morti a Capaci, al loro impegno a tutelare l’essere umano, la legalità, il più sincero grazie da parte della Croce Rossa Italiana.

“’Gli uomini passano, le idee restano. Restano le loro tensioni morali e continueranno a camminare sulle gambe di altri uomini’. Da queste parole di Giovanni Falcone, partiamo oggi, nel 33esimo anniversario dalla strage di Capaci, per ricordare l’impegno di chi ha lottato e di chi lotta ogni giorno per costruire un futuro lontano dalle mafie, da tutte quelle realtà organizzate che, attraverso la coercizione e la violenza, costruiscono artefatti e meccanismi di potere con i quali imporsi sul prossimo in maniera impropria, seminando terrore, violando libertà e Diritti umani”. Così Rosario Valastro, Presidente della Croce Rossa Italiana.

“Dall’albero di Falcone in via Notarbartolo, a Palermo, arriva ancora oggi più vivo che mai il messaggio ai giovani e, in generale, al popolo italiano, dell’impegno civico di tutte le persone che quotidianamente, con senso del dovere, sono impegnate a garantire il rispetto della Dignità umana, anche davanti ad organizzazioni mafiose che con forza cercano di negarlo. A Giovanni Falcone, a sua moglie Francesca Morvillo e agli agenti della sua scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro, morti a Capaci, al loro impegno a tutelare l’essere umano, la legalità, il più sincero grazie da parte mia e della Croce Rossa Italiana”.

“Come loro, le nostre Volontarie e i nostri Volontari sono impegnati in tutto il mondo a costruire una cultura del rispetto, con Umanità. In quei luoghi dove ogni giorno i conflitti sembrano trasmettere il messaggio che nelle guerre non esistono regole, che tutto è permesso, la Croce Rossa c’è, con cuore, mani, braccia, gambe e solidarietà. Forti di messaggi come quello di Giovanni Falcone, non indietreggiamo e non indietreggeremo mai davanti alla sofferenza umana”, conclude il Presidente della CRI.

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