Tre mesi ancora di stato d’emergenza, per iniziare a programmare l’uscita dalla fase eccezionale e l’ingresso in una nuova fase di “convivenza” con il virus.
Con questo obiettivo il premier Mario Draghi porta in Consiglio dei ministri il decreto legge che proroga fino al 31 marzo 2022 lo stato d’emergenza con cui da due anni il governo contrasta l’avanzare della pandemia.
La guardia viene tenuta alta, di fronte alla nuova minaccia della variante Omicron: un’ordinanza impone una stretta a tutti gli arrivi dall’estero con quarantena di cinque giorni per i non vaccinati e tampone obbligatorio per gli immunizzati, con una scelta che provoca l’ira dell’Ue. Restano in piedi anche il Super Green pass e tutte le misure che hanno scandito negli ultimi due anni la vita “limitata” degli italiani. Figliuolo continua a operare da commissario straordinario, anche se acquista anche il ruolo di capo del Comitato operativo del vertice interforze. Ma la transizione è avviata: il decreto prevede che con ordinanze si inizi a riorganizzare tutta la struttura di mobilitazione sanitaria, per preparare la via al ritorno alla gestione “ordinaria” e avere a marzo la possibilità di non prorogare più lo stato emergenziale.
L’Italia “giustifichi” le misure o si rischia di “minare la fiducia delle persone su condizioni uguali ovunque”, dice il commissario Vera Jourova. “Immagino – aggiunge – se ne parli al Consiglio Ue”. Quanto allo stato d’emergenza, tra le righe del decreto emerge la volontà che questa proroga sia l’ultima. Non solo infatti si prevede che il capo della Protezione civile e il commissario possano adottare ordinanze per passare alla gestione “ordinaria” del contrasto alla pandemia, ma si dispone anche la creazione di un hub di stoccaggio dei vaccini presso una struttura militare. Oggi c’è una struttura provvisoria messa a disposizione dall’aeronautica, nel 2022 invecce 6 milioni vengono stanziati per creare l’infrastruttura che servirà a “garantire una capacità per eventuali emergenze sanitarie future”. Tra le norme prorogate ci sono poi quelle che dispongono le misure di distanziamento e quelle per mascherine, le zone di rischio, il Green pass e il Super Green pass. Fino al 31 marzo resta il prezzo calmierato dei tamponi e, con una norma voluta dalla ministra Elena Bonetti, rimane anche la possibilità per i genitori con figli in quarantena di avere congedi al 50% e per i lavoratori fragili di fare smart working, magari venendo adibiti ad altra funzione.